In Belgio una bambina che viaggiava su un furgone con almeno 30 migranti è morta al termine di un inseguimento con la polizia
Nel sud del Belgio una bambina di due anni è morta dopo che per circa un’ora la polizia ha inseguito un furgone con a bordo almeno trenta migranti curdi, tra cui la madre della bambina. Non è chiaro come sia morta: quello che si sa è che il decesso è avvenuto poco dopo la fine dell’inseguimento, a un certo punto ci sono stati degli spari ma la polizia ha detto che la bambina non è stata colpita.
L’inseguimento è avvenuto sull’autostrada E42 ed era cominciato poco lontano dal paese di Namur dopo che un’auto di pattuglia aveva provato a fermare il furgone perché il suo autista stava guidando in maniera strana: un controllo della targa aveva rivelato che era falsa. In tutto hanno partecipato all’inseguimento 15 automobili della polizia. Il furgone ha percorso molti chilometri verso ovest, sfuggendo alla polizia, fino a quando non si è scontrato con un altro veicolo vicino a Mons. A quel punto alcune persone sono scese dal furgone e si sono avvicinate ai poliziotti, con cui si sono scontrate; a quel punto alcuni agenti hanno sparato.
I giornali belgi hanno scritto che la bambina era stata tenuta da qualcuno fuori dal finestrino del furgone durante l’inseguimento, allo scopo di tenere lontana la polizia, ma questa ricostruzione non è stata confermata ufficialmente. A bordo del furgone c’erano anche altri bambini. La polizia francese ha detto a BBC che nell’inseguimento erano coinvolti dei trafficanti di esseri umani, ma la polizia belga non ha confermato nemmeno questa informazione. È però stato annunciato che verrà eseguita un’autopsia sul corpo della bambina per determinarne le cause della morte.
Nel pomeriggio, alcune ore dopo l’inseguimento e la morte della bambina, circa 60 migranti hanno bloccato un tratto autostradale vicino a Dunkerque, in Francia, a sud del confine con il Belgio, come forma di protesta. Questi migranti sono ospitati nel vicino campo di accoglienza Grande-Synthe: avevano saputo che la bambina morta faceva parte di una famiglia che aveva alloggiato nella palestra del campo.