Il Movimento 5 Stelle non candiderà nessuno nemmeno a Siena
Come a Vicenza i vertici nazionali hanno negato l'utilizzo del simbolo al candidato sindaco designato, che recentemente era stato molto critico
Il Movimento 5 Stelle non presenterà nessun candidato sindaco e nessuna lista alle elezioni comunali che si terranno a Siena il prossimo 10 giugno. Il termine per le presentazioni delle liste elettorali era alle 12 di sabato, ma la Nazione scrive che quella del M5S non è stata depositata. Il motivo, già anticipato negli scorsi giorni, è che i vertici nazionali del partito non hanno concesso l’autorizzazione all’utilizzo del simbolo, esattamente come è successo a Vicenza.
Il candidato sindaco designato era Luca Furiozzi, architetto 56enne, già candidato alle regionali del 2015 ed era stato scelto con una riunione tra gli attivisti locali, e non attraverso una consultazione online. L’indicazione di Furiozzi era però arrivata dopo incertezze e tensioni, che riflettevano quelle tra il M5S di Siena e la direzione nazionale. Gli attivisti locali avevano infatti protestato contro alcune decisioni sulle candidature del M5S alle politiche dello scorso 4 marzo, in particolare su quella di Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio eletto per il Movimento 5 Stelle in Basilicata. La sua candidatura era stata molto criticata perché prima delle elezioni si era scoperto che era indagato per riciclaggio proprio a Siena, dove possiede diversi locali e ristoranti. Caiata era stato poi espulso dal M5S, ma è stato comunque eletto alla Camera.
In un’intervista data pochi giorni fa al sito Agenzia Impress, Furiozzi aveva detto che forse le critiche degli attivisti senesi a Caiata erano state fatte «con accenti eccessivamente polemici», ma aveva escluso che fosse stata presa in considerazione l’idea di non candidarsi per protesta, come avevano scritto alcuni giornali locali. Parlando con il Foglio, il consigliere comunale del M5S Michele Pinassi aveva detto di «non voler neanche pensare» che la mancata autorizzazione del simbolo sia stata una ritorsione dei vertici nazionali del partito. Né Furiozzi né il M5S di Siena hanno ancora commentato la mancata candidatura.
A Siena, alle elezioni politiche del 4 marzo, il M5S aveva preso il 19,36 per cento, un risultato che avrebbe potuto forse permettere l’accesso al ballottaggio. Gli altri candidati principali sono il sindaco uscente Bruno Valentini, del Partito Democratico, Luigi De Mossi del centrodestra, e Alessandro Pinciani sostenuto da una lista civica di centrosinistra. A causa della frammentazione del centrosinistra e delle molte critiche al PD locale per la storica vicinanza al Monte dei Paschi di Siena, coinvolto in un grave scandalo a partire dal 2012, secondo le previsioni il M5S avrebbe avuto concrete possibilità di giocarsi il ballottaggio con il centrodestra.
Soltanto pochi giorni fa, il M5S aveva negato l’utilizzo del simbolo al candidato sindaco di Vicenza, senza fornire spiegazioni: lì le probabilità del M5S di ottenere buoni risultati erano però molto basse. Non è comunque la prima volta che il M5S esclude arbitrariamente delle liste dalle competizioni locali, proibendo loro l’utilizzo del simbolo. In genere, si tratta di una scelta dettata dalla volontà di evitare scontri e divisioni tra gli attivisti locali. Piccole città i cui iscritti al Movimento si dividano su candidati e organizzazione delle attività elettorali hanno ottime possibilità di vedersi escluse dalla competizione. Altre volte singoli candidati sono stati esclusi senza molte spiegazioni, in genere perché ritenuti poco affidabili o in contrasto con candidati ritenuti più vicini alla dirigenza del Movimento.