Spotify ha tolto dalle sue playlist tutte le canzoni di R. Kelly, in risposta alle accuse di molestie nei suoi confronti
Spotify – il più grande servizio di musica in streaming al mondo – ha tolto dalle sue playlist tutte le canzoni del cantante statunitense R. Kelly, in risposta alle accuse di molestie sessuali nei suoi confronti. Le canzoni di R. Kelly possono ancora essere ascoltate su Spotify e gli utenti possono aggiungerle alle loro playlist personali, ma non le troveranno più nelle playlist create da Spotify, alcune delle quali molto seguite e apprezzate.
R. Kelly è stato accusato di molestie sessuali, di aver creato e diffuso materiale pornografico e lo scorso anno anche di aver creato una specie di culto sessuale tenendo delle ragazze come schiave in casa sua. Spotify ha detto di non voler censurare artisti per via delle loro condotte, ma ha detto che non intende più promuovere i loro lavori ogni qualvolta si trova a dover fare una scelta editoriale (come quella delle playlist). R. Kelly ha 51 anni e la sua canzone più famosa è probabilmente “I believe I can Fly”.