5 cosmetici degli anni Ottanta che usiamo ancora

Smalti, rossetti e creme per la pelle che vennero inventati in quell'epoca e che sono tornati o mai andati fuori moda

Madonna pettinata da un parrucchiere durante le riprese di Who's That Girl" nel 1986 
(AP Photo)
Madonna pettinata da un parrucchiere durante le riprese di Who's That Girl" nel 1986 (AP Photo)

T Magazine, il mensile di moda, arte, viaggi e design del New York Times, ha raccolto cinque prodotti e tendenze nel mondo dei cosmetici nati negli anni Ottanta e che continuano a essere diffusi anche oggi. Kari Molvar, l’autrice dell’articolo, racconta che all’epoca ci si vestiva e truccava puntando a essere eccessivi, eccentrici e totalmente lontani da uno stile “normcore“: è un gusto che sta tornando, anche grazie alla nostalgia per gli anni Ottanta protagonisti di serie tv, film e delle sfilate delle ultime settimane della moda.

Gli anni Ottanta furono (anche) l’epoca delle sopracciglia folte, dei colori vivaci per ombretti e rossetti, della profusione del blush – all’epoca chiamato fard, una polvere per colorare le guance – e degli smalti in mille tinte. Creme fondotinta e polveri terrose venivano usate per scolpire i tratti del viso, esattamente come si fa ora con il contouring, servendosi di BB cream (creme che funzionano da idratante, fondotinta, opacizzante e protezione solare) e blush, o con lo strobing, dove si usa invece l’illuminante. Sempre in quegli anni, le aziende di cosmesi introdussero nuovi prodotti studiati in laboratorio per la cura del viso che sono tutt’ora in uso.

Trucchi per la pelle con più funzioni
Nel 1981 Lancôme mise in vendita il Dual Finish Foundation, che aveva una consistenza innovativa per il tempo e ora comune a molti prodotti: era compatto ma poteva essere applicato bagnato, come un fondotinta, o asciutto come una polvere. Questa formula ibrida, spiega la truccatrice Mary Greenwell, «copriva la pelle ma nel modo più naturale possibile», e si applicava mescolandolo con la punta delle dita per un effetto ancora più naturale.

Il rossetto fucsia
Gli anni Ottanta furono anni colorati, nei vestiti come nei cosmetici. Andava molto di moda il cosiddetto bubblegum lipstick, un colore rosa acceso che si è visto di nuovo in giro dalla scorsa primavera, mentre Yves Saint Laurent ebbe successo con rossetti dalle tinte rosse, violacee e fucsia. Nel 1979 mise in vendita il Rouge Pur Couture Lipstick No. 19, un rosso vivace che segnò il passaggio dagli anni Settanta, dove i colori erano pieni ma si cercava ancora una resa naturale sul viso.

(Yves Saint Laurent)

Lo smalto bianco gesso
La french manicure, quella con le punte delle unghie squadrate e dipinte in bianco gesso, era all’ordine del giorno ed è tornata di moda negli ultimi anni, col bianco sostituito da altri colori e l’aggiunta di brillantini e disegni. Il bianco gesso fu una delle prime dodici tinte degli smalti Essie, azienda fondata a New York nel 1981 da Essie Weingarten che da allora è diventata una delle principali marche di smalti e prodotti per unghie al mondo: ora le tinte disponibili sono più di 250, in negozi, supermercati e in oltre 250 mila saloni di bellezza in tutto il mondo.

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Le creme fatte in laboratorio
«Nei primi anni Ottanta bellezza e salute diventarono sempre più legate», spiega Linda Wells, direttrice creativa di Revlon e fondatrice della rivista Allure; per questo le aziende di cosmetici investirono sempre di più nella ricerca scientifica. Nel 1982 Estée Lauder lanciò la crema Night Repair Complex, ora rinominata Advanced Night Repair Complex (un flacone da 50 ml costa 115 euro), che fu uno dei primi sieri anti-età e che l’azienda presenta ancora sul sito come “il nostro siero numero uno”. Nel 1980, Sisley-Paris mise in vendita la Émulsion Écologique (60 ml costano 119,95 euro), un’emulsione che mette insieme le proprietà di alcune piante (centella asiatica, ginseng, rosmarino, luppolo, equiseto), che è allo stesso tempo un siero e un potente idratante e che protegge la pelle dall’inquinamento e dalle macchie.

(Sisley)

I profumi floreali
Nel 1984 Chanel mise a punto “Coco“, un profumo floreale e speziato inventato dal profumiere Jacques Polge, con una boccetta che ricorda quella del celebre Chanel No. 5 (quella da 50 ml costa 90,90 euro). Wells lo definisce «la versione più giovane di Chanel No. 5» mentre Yann Vasnier, profumiere dell’azienda di profumi svizzera Givaudan Fragrances, ricorda che negli anni Ottanta era ovunque e «le donne te lo lascivano sempre sulle guance dopo averti dato un bacio per salutarti». Secondo la modella francese Inès de la Fressange, che posò per la campagna pubblicitaria di Coco, fa pensare a un’epoca di «stravaganza» e «creatività», come furono appunto gli anni Ottanta e come aspira a essere il mondo in cui viviamo.

Inès de la Fressange sulla pubblicità di Coco
(Chanel)

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