Le foto delle proteste contro Putin in Russia
Dei manifestanti travestiti da re e attivisti portati via dalla polizia, tra cui Alexei Navalny, l'oppositore più noto del presidente russo
Sabato in diverse città russe, tra cui Mosca e San Pietroburgo, ci sono state manifestazioni di protesta non autorizzate contro Vladimir Putin, che oggi inizierà ufficialmente il suo quarto mandato da presidente della Russia.
Durante le proteste a Mosca, concentrate in piazza Pushkin, è stato arrestato Alexei Navalny, il principale oppositore di Putin escluso dalle liste dei candidati alle ultime elezioni a causa di una decisione molto contestata della Commissione elettorale centrale russa. Video e immagini delle proteste mostrano Navalny mentre viene portato via di peso da cinque poliziotti, prima di essere messo su un furgone. Insieme a lui, ha detto OVD-Info, organizzazione che si occupa di monitorare gli arresti durante le proteste di massa, sono state fermate dalla polizia più di mille persone. Navalny è stato poi rilasciato, ma dovrà presentarsi di fronte a un giudice l’11 maggio.
Le proteste erano state convocate proprio da Navalny, l’oppositore più noto e importante di Putin anche se poco conosciuto fuori da Mosca. Molti manifestanti sono arrivati in piazza con poster e cartelli critici verso il presidente russo, e alcuni si sono presentati travestiti da re, in riferimento al fatto che con il suo quarto mandato da presidente Putin resterà al potere in Russia più tempo di qualsiasi altro leader nazionale, più anche di Stalin. Il New York Times ha scritto che la partecipazione alle proteste di sabato è stata minore rispetto a quella delle manifestazioni anti-governative che si tennero prima dell’inaugurazione del mandato presidenziale di Putin del 2012.
Le ultime elezioni in Russia si sono tenute lo scorso marzo e sono state stravinte da Putin, come anticipato da tutti i sondaggi pre-elettorali. Putin aveva ottenuto il 76,7 per cento dei voti, con un’affluenza del 67,4 per cento degli aventi diritto. Navalny avrebbe voluto sfidare Putin alle elezioni presidenziali, ma non gli fu permesso per una decisione della Commissione elettorale centrale russa: la motivazione ufficiale fu una condanna subita da Navalny per appropriazione indebita, ma secondo diversi analisti le vere motivazioni furono di natura politica. Durante le elezioni ci sono state decine di segnalazioni di brogli e irregolarità, anche piuttosto evidenti e sfacciati.