Il video della contestazione a Gianni Cuperlo prima della direzione nazionale del PD
Un uomo gli ha urlato di «andare a casa», lui si è fermato e ha provato a parlargli educatamente
Prima della riunione della direzione nazionale del Partito Democratico che si è tenuta ieri a Roma, l’ex presidente del partito Gianni Cuperlo si è fermato per qualche minuto a parlare – o provare a parlare – con un uomo che lo stava contestando urlandogli «Vai a casa Cuperlo» e cose del genere. Il video del confronto tra i due, durante il quale Cuperlo si è dimostrato particolarmente educato e controllato, sta circolando molto online.
Ne ha parlato anche Michele Serra nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, riconducendo l’atteggiamento del contestatore di Cuperlo a una più generale tendenza a usare toni aggressivi e urlati.
Le parole come spintoni, quando va bene, come vetriolo in faccia quando va male, i tweet e i post che deridono o umiliano o calunniano in base al sentito dire, al tiramento dell’ultimo scemo o del primo mediocre, l’aria incazzata e la postura aggressiva come viatico della Giusta Causa (ognuno ha la sua), i titoli di giornale come sfregio seriale al nemico (con variazioni esilaranti, come il titolone di Belpietro di ieri, “La mamma di Renzi indagata anche a Cuneo”, tra Torquemada e Totò). Una specie di sindrome buzzurra che deforma i lineamenti, appesta le parole e peggiora irrimediabilmente le persone: quando il latore dello strillo capirà che strillando non sta definendo l’avversario, ma se stesso, sarà sempre troppo tardi.