La Cina ha installato dei sistemi di difesa missilistici sulle isole Spratly, nel mar Cinese Meridionale
La Cina ha installato dei sistemi di difesa missilistici sulle isole Spratly, in un’area del mar Cinese Meridionale il cui controllo è conteso da diversi paesi asiatici. Secondo il network televisivo statunitense CNBC, che cita dei documenti dell’intelligence statunitense, la Cina avrebbe installato sia missili che potrebbero essere usati contro navi che missili terra-aria. Né il governo cinese, né gli Stati Uniti hanno confermato la notizia in modo ufficiale.
Sin dalla fine della Seconda guerra mondiale la Cina reclama la sovranità su gran parte del mar Cinese Meridionale e in particolare sulle isole Spratly: un arcipelago di isole molto piccole a circa mille chilometri a sud delle coste cinesi, ricco di risorse naturali – fra cui petrolio e gas naturale – e situato in una posizione strategica per il trasporto militare e commerciale. La Cina sostiene che i territori compresi nel mar Cinese Meridionale facciano parte da duemila anni del territorio cinese, mentre i paesi che si oppongono alle richieste cinesi – come il Vietnam – sostengono che l’interesse della Cina si sia manifestato solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Le Spratly sono attualmente reclamate da altri cinque paesi: le Filippine, la Malesia, Taiwan, Brunei e il Vietnam. Tutti i paesi tranne il Brunei, negli anni, hanno costruito delle basi artificiali nell’arcipelago (il Vietnam ne ha 25).
Dall’inizio del 2015 la Cina ha intensificato le sue attività nella zona delle isole Spratly, accelerando la costruzione di “masse di terra” nei pressi di Mischief Reef, una delle barriere naturali che si trovano nelle isole Spratly. Ad aprile di quell’anno, l’intensità delle attività di costruzione diventò più evidente grazie ad alcune immagini satellitari che mostravano la crescita nel tempo delle isole artificiali cinesi. Dopo avere ammassato sabbia dal fondale per ingrandire le isole artificiali, la Cina aveva iniziato a realizzare barriere di calcestruzzo. Il governo cinese aveva sempre rivendicato la legittimità delle attività di costruzione e aveva assicurato in più occasioni di non volere militarizzare la zona.