9 fotografie di Stanley Kubrick

Da una nuova mostra che raccoglie quelle che scattò per la rivista "Look", prima di diventare il regista che conoscete tutti

Stanley Kubrick, Stanley Kubrick con Faye Emerson da Faye Emerson: Young Lady in a Hurry, 1950
Stanley Kubrick, Stanley Kubrick con Faye Emerson da Faye Emerson: Young Lady in a Hurry, 1950

Oltre a essere stato uno dei più importanti registi del secolo scorso, Stanley Kubrick è stato anche un talentuoso fotografo, come dimostrano le frequenti mostre sul suo lavoro: l’ultima è organizzata dal Museum of the City of New York, si intitola Through a Different Lens: Stanley Kubrick Photographs e si potrà visitare da domani fino al 28 ottobre 2018.

La mostra è dedicata alle foto che Kubrick realizzò negli anni in cui lavorò per la rivista di fotogiornalismo Look, una delle più importanti dell’epoca: cominciò a venderle come freelance e nel 1945 e nel 1946, quando aveva 17 anni, Look lo assunse come apprendista fotografo. Continuò a lavorarci fino al 1950, quando decise di dedicarsi esclusivamente al lavoro da regista. Le foto in mostra sono anche raccolte in un catalogo edito da Taschen.

Kubrick vendette la sua prima fotografia a Look nel 1945: mostrava un edicolante triste, il giorno dopo la morte del presidente Franklin D. Roosevelt. Il suo nome apparve per la prima volta come fotografo nel numero del 7 gennaio 1947. Il suo primo incarico più ampio, Life and Love on the New York Subway, venne pubblicato due mesi dopo.
Nell’ultimo periodo a Look, Kubrick iniziò il suo primo documentario-cortometraggio, Day of the Fight, basato su un suo articolo per la rivista uscito nel 1949 e dedicato al pugile Walter Cartier, Prizefighter.

In mostra ci sono più di 130 fotografie insieme alle edizioni delle riviste che le pubblicarono, che raccontano la vita di New York in quegli anni: i nightclub, le scene di strada e gli eventi sportivi che furono i suoi primi incarichi, fino ad alcuni temi che ritorneranno anche nella sua carriera da regista. Come quello del “guardare”, dell’attenta osservazione delle relazioni umane (fotografò più volte persone in interazioni intime o intente a osservare), del mondo dei media e del cinema, e della composizione fotografica con cui imitava lo stile dei film noir.

https://www.instagram.com/p/BiHPajRjeDu/?taken-by=museumofcityny