Il cardinale George Pell sarà processato in Australia per reati sessuali
Pell è uno dei più importanti prelati in Australia ed è stato consigliere di papa Francesco per gli affari economici del Vaticano
Il cardinale George Pell sarà processato per reati sessuali. Lo ha stabilito una giudice di Melbourne, Australia, spiegando che ci sono prove sufficienti per il suo rinvio a giudizio. Non sono chiari i dettagli delle accuse per cui il cardinale andrà a processo: si sa comunque che alcune sono state respinte perché non sono state presentate prove sufficienti.
Dal 2013 in Australia è attiva la Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, una commissione con il compito di indagare sulla risposta delle istituzioni nei casi di pedofilia. Durante alcune audizioni della commissione, Pell era già stato accusato di non essere intervenuto contro i preti accusati di pedofilia nelle arcidiocesi di Melbourne e Sydney. In seguito era stato accusato di avere abusato di alcuni minori quando era un semplice prete negli anni Settanta, atteggiamento che avrebbe continuato a tenere dopo i suoi avanzamenti nella carriera ecclesiastica. Durante le udienze preliminari che sono durate quattro settimane, hanno testimoniato più di trenta persone.
George Pell è uno dei più importanti prelati in Australia e tra i più alti consiglieri di papa Francesco per gli affari economici del Vaticano, ora in congedo: è cioè responsabile della Segreteria per l’economia, una sorta di “ministero dell’economia” voluto da papa Francesco tra il 2013 e il 2014 per coordinare meglio le politiche economiche del Vaticano. Dopo essere stato accusato di reati sessuali dalla polizia dello stato australiano di Victoria, nel giugno del 2017, Pell si era preso un periodo di aspettativa.
Il processo del cardinale Pell – che si è dichiarato innocente – si terrà davanti a un giudice e a una giuria composta da 12 persone in un tribunale di Victoria. Mercoledì si terrà un’udienza procedurale in cui si deciderà la data di inizio del processo.