Oggi si vota in Friuli Venezia Giulia
Ci sono tre candidati principali, ma il grande favorito è quello della Lega
Si sono aperti alle 7 i seggi delle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, che come quelle in Molise di domenica scorsa – vinte dal centrodestra – avranno una rilevanza nazionale, vista la complicata fase di formazione del governo. Il favorito alla vittoria è Massimiliano Fedriga, candidato della Lega Nord appoggiato da tutto il centrodestra. Sergio Bolzonello, vicepresidente uscente del Partito Democratico, è dato a grande distanza, così come Alessandro Fraleoni Morgera, il candidato del Movimento 5 Stelle, partito che non è mai andato particolarmente bene nella regione e che, alle elezioni locali, solitamente perde molti consensi. C’è un quarto candidato, Sergio Cecotti del Patto per l’autonomia, dato a pochi punti percentuali nei sondaggi. I seggi chiuderanno alle 23, ma lo scrutinio inizierà alle 8 di domani.
Gli ultimi sondaggi, pubblicati oltre dieci giorni fa, danno Fedriga sopra al 45 per cento, seguito da Bolzanello tra il 25 e il 30 per cento, e da Morgera di poco oltre il 20 per cento. Se l’ottimo risultato della Lega fosse confermato, sarebbe una nuova vittoria politica per Matteo Salvini, che probabilmente proverebbe a sfruttarla per rafforzare la sua posizione nei confronti del M5S e nella coalizione del centrodestra.
Attualmente, tuttavia, è difficile prevedere come potrebbe usare questo capitale politico, visto che le trattative per la formazione di un governo tra il centrodestra e il M5S si sono definitivamente concluse, secondo i rispettivi leader, e l’alleanza interna al centrodestra è salda. Significa, in pratica, che M5S e centrodestra non faranno un governo insieme (o almeno hanno detto così), ma Salvini non sembra per ora disposto a sciogliere l’alleanza con Forza Italia per trattare da solo un accordo con il M5S. Le cose naturalmente potrebbero cambiare, e probabilmente molto dipenderà da come si risolveranno le trattative tra PD e M5S.
Le fasi precedenti alle elezioni di oggi in Friuli Venezia Giulia hanno detto qualcosa su cos’è successo nelle scorse settimane all’interno del centrodestra. Il candidato avrebbe dovuto infatti essere un esponente vicino a Forza Italia, Renzo Tondo, già due volte presidente della regione. Ma dopo averlo annunciato ufficialmente, il nome di Tondo è stato fatto cadere in favore di quello di Fedriga, deputato della Lega molto vicino a Salvini. Secondo le ricostruzioni dei giornali, il nome di Tondo è stato sacrificato in una sorta di scambio, che ha visto la scelta di un presidente del Senato vicino a Forza Italia in cambio di una sostituzione del candidato presidente del Friuli Venezia Giulia.
Per il centrosinistra queste regionali saranno invece probabilmente una delusione annunciata. Il Friuli Venezia Giulia è una delle poche regioni nel nord che il centrosinistra è riuscito a strappare al centrodestra in passato: ma la presidente uscente del PD, Debora Serracchiani, ha avuto un mandato difficile e la sua prova di governo non è stata molto convincente, al punto che ha rinunciato a candidarsi per un secondo mandato (è stata eletta alla Camera dei Deputati alle ultime elezioni politiche). I risultati delle elezioni politiche del 4 marzo sembrano confermare che per il centrosinistra non ci sono possibilità: la coalizione di centrodestra ha ottenuto il 43 per cento dei voti, il Movimento 5 Stelle il 24 e il centrosinistra soltanto il 23 per cento.
Esiste comunque la possibilità che il centrosinistra riesca almeno ad arrivare secondo: alle elezioni politiche la distanza con il M5S non era così ampia e solitamente il partito guidato da Luigi Di Maio perde molti consensi tra elezioni politiche e regionali. Domenica il calo di consensi potrebbe risultare ancora più pronunciato a causa delle divisioni interne che hanno colpito il Movimento in Friuli Venezia Giulia. Il candidato Morgera, ricercatore dell’Università di Trieste, è stato scelto dopo la bocciatura da parte di Di Maio della candidatura del suo unico avversario interno, Fabrizio Luches. Le ragioni dell’esclusione di Luches non sono chiare e lui stesso ha detto di non aver ricevuto spiegazioni dal Movimento. Per protesta contro l’esclusione, un consigliere comunale e un consigliere regionale hanno deciso di sospendersi dal Movimento.