La “base” del PD sarà consultata sulle trattative con il M5S
Lo ha detto Maurizio Martina, spiegando che un'eventuale decisione favorevole della direzione di mercoledì sarà sottoposta agli iscritti
Il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina ha detto in un’intervista a SkyTG24 che, se la direzione del partito fissata per mercoledì prossimo approverà la proposta di iniziare le trattative con il Movimento 5 Stelle per l’eventuale formazione di un governo, la decisione verrà sottoposta anche alla base del partito.
Se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con i Cinque Stelle, penso sia giusto che ciò venga valutato anche con una consultazione della nostra base nei territori.
Martina si riferisce probabilmente a un referendum tra gli iscritti al partito, che nel 2016 erano oltre 400mila: per quanto si è capito finora, dovrebbero quindi esprimersi non sulla formazione di un governo PD-M5S, ma sull’eventuale inizio delle trattative tra i due partiti. Finora, però, non si conoscono i punti programmatici concreti sui quali ruoterebbero queste trattative: i due partiti si sono limitati a discutere della possibilità di dialogare, e non dei contenuti dell’eventuale dialogo. Come ha detto lo stesso Martina, infatti, «il 3 maggio non dovremo decidere se fare o non fare un governo con il M5S, ma se iniziare un confronto, entrare nel merito delle questioni, capire se ci possono essere punti d’intesa».
Giovedì il presidente della Camera Roberto Fico, dirigente del M5S che ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella un incarico esplorativo, ha incontrato per la seconda volta la delegazione del PD. Sia Fico sia Martina, dopo quell’incontro, avevano parlato di un esito positivo e di progressi nel dialogo tra i due partiti sull’eventuale formazione di un governo. Fico aveva spiegato però che ora bisognerà aspettare la direzione del PD e le ulteriori consultazioni interne che ci saranno nel Movimento 5 Stelle. Un accordo sembra però molto difficile da raggiungere, visto che la stragrande maggioranza dei dirigenti del PD continuano a escludere la possibilità di un governo con il M5S.