Sette comuni sono stati sciolti per ingerenze della criminalità organizzata
Sono Bompensiere (Caltanissetta), Caivano, Casavatore e Crispano (Napoli), Limbadi (Vibo Valentia), Manduria (Taranto) e Platì (Reggio Calabria)
Il Consiglio dei ministri ha decretato lo scioglimento di sette consigli comunali a causa di «ingerenze della criminalità organizzata». Su proposta del ministro dell’Interno Marco Minniti e in base alla normativa antimafia, i provvedimenti riguardano i comuni di Bompensiere (in provincia di Caltanissetta), Caivano (in provincia di Napoli), Limbadi (in provincia di Vibo Valentia), Manduria (in provincia di Taranto) e Platì (in provincia di Reggio Calabria).
Per il già annunciato scioglimento dei consigli comunali di Casavatore e Crispano, entrambi in provincia di Napoli, si è invece decisa una proroga di sei mesi per permettere di «proseguire l’opera di risanamento dagli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata».
I più grandi tra i comuni coinvolti sono Manduria e Caivano, che hanno entrambi più di trentamila abitanti. Manduria è commissariata dal settembre del 2017, quando il sindaco e buona parte del consiglio comunale diedero le dimissioni dopo l’accesso ispettivo dell’antimafia e l’inizio delle indagini su presunte infiltrazioni mafiose. Le elezioni per eleggere il nuovo sindaco erano previste per il prossimo 10 giugno, ma dopo la delibera del Consiglio dei ministri il comune continuerà a essere commissariato. A Caivano l’antimafia si era stabilita nel consiglio nel dicembre del 2017: anche in questo caso il comune verrà affidato a un commissario e non si procederà con le elezioni, che erano fissate per il prossimo maggio.