In India sta per iniziare la più ampia campagna di assunzioni di sempre
Ci sono più di 23 milioni di candidati per 90mila posti nelle ferrovie, e organizzare un concorso grande così non è affatto semplice
In India sta per iniziare la più ampia campagna di assunzioni di sempre al mondo: tra due mesi ci sarà un concorso per assegnare 90mila posti all’interno dell’Indian Railways, l’azienda ferroviaria nazionale del paese e il suo maggior datore di lavoro. Le persone candidate per questi impieghi sono più di 23 milioni: 4,755 milioni per 26.500 posti di lavoro da macchinisti e 18,9 milioni per 62.907 posti di lavoro da ferrovieri di altro genere, facchini compresi. Per mettere alla prova i candidati, capire quali siano i “perditempo” e scegliere i più abili tra gli altri, Indian Railways da un anno ha cominciato a mettere in piedi una grandissima macchina burocratica: l’Hindustan Times ne ha spiegato le varie parti in un articolo.
I candidati per i posti di lavoro disponibili sono tantissimi perché ai livelli più bassi un impiego nel settore pubblico garantisce un miglior stipendio e una maggiore sicurezza a lungo termine rispetto a quelli nelle aziende private. Gli impieghi nelle ferrovie sono particolarmente richiesti anche perché per candidarsi è sufficiente aver studiato fino all’equivalente della seconda superiore italiana. Questi posti sono talmente ambiti che ci sono truffatori che organizzano finiti colloqui per le ferrovie per poter estorcere denaro alle persone: per esempio, è attualmente in corso un’indagine sui finti colloqui per un posto di lavoro da controllore fatti a otto persone a cui è stato estorto l’equivalente di 6.150 euro circa.
Finora la più grande campagna di assunzioni di sempre era stata quella fatta da Indian Railways nel 2014, quando 9,2 milioni di persone si candidarono per 18.252 posti di lavoro. In quell’occasione il concorso per gli impieghi da assegnare si svolse in 1.100 centri diversi in 350 città. Organizzare il concorso comunque non comporta solo difficoltà logistiche, ma anche di preparazione dei test, correzione degli stessi e varie forme di controllo per evitare che i candidati copino o barino. Il concorso è anche molto costoso, comprensibilmente: il budget di quello di quest’anno è 300 miliardi di rupie, l’equivalente di 37 milioni di euro.
Nonostante ci siano moltissime persone interessate a un posto di lavoro nelle ferrovie, ce ne sono anche molte che si candidano senza volerci davvero lavorare: vogliono solo fare un viaggio gratis, dato che ai candidati con un reddito sotto una certa soglia Indian Railways offre i biglietti per andare dalla propria città a quella dove si tiene uno dei test del concorso. Per questo il primo compito della macchina burocratica messa in piedi dall’ufficio del personale delle ferrovie è impedire la candidatura di queste persone: ad esempio è stato deciso di far pagare l’iscrizione al concorso 100 rupie (circa un euro e venti centesimi; in India lo stipendio mensile medio è di poco più di 100 euro), che vengono rimborsate solo a chi sostiene effettivamente l’esame. Grazie a questo sistema un gran numero di persone non ha completato l’iscrizione online al concorso: l’hanno cominciata 30,3 milioni di persone, l’hanno terminata solo 23 milioni.
Un altro modo con cui vengono scartate le candidature di chi ha intenzione di barare prevede l’uso di un programma informatico che analizza le fotografie che i candidati devono caricare quando si iscrivono al concorso. Tutti i profili di chi ha caricato la fotografia di un animale o di un edificio sono scartati automaticamente. Invece per scartare i profili di chi ha caricato l’immagine di una persona famosa ci sono addetti umani.
La prima fase del concorso, a cui arriva chi ha passato le pre-selezioni di controllo, consiste in una serie di domande di inglese, logica, matematica, scienze e attualità. Le domande, che sono 7.200 in tutto, vengono scritte in inglese ma sono accompagnate anche da una traduzione in una tra 15 diverse lingue indiane a seconda della provenienza del candidato. Il test viene somministrato attraverso dei computer, non su carta, quindi ogni candidato riceve automaticamente le domande in inglese e nella lingua che ha richiesto. Per evitare che le persone copino, ogni candidato riceve un insieme di domande completamente diverse da quelle di tutte le persone che stanno svolgendo il test nella sua stessa sede d’esame. Un altro metodo usato dall’ufficio del personale delle ferrovie per invitare i candidati a non copiare è la diffusione di pubblicità che dicono di non acquistare risposte alle domande da chi assicura di conoscerle in anticipo. Su Facebook esistono moltissimi gruppi in cui si fanno ipotesi in merito, mentre su YouTube ci sono numerosi video tutorial che danno dei consigli sulle cose da studiare.
Un’altra precauzione presa dagli organizzatori del concorso riguarda il modo con cui ciascun candidato viene assegnato a una specifica sede d’esame: è stato deciso che il momento migliore per far sapere ai candidati la città dove dovranno sostenere il test sia tra i 10 e i 15 giorni prima della data dell’esame. Invece i dettagli sull’esatto posto in cui si svolgerà il test sono comunicati solo due giorni prima. In questo modo si cerca di evitare che i candidati riescano a organizzarsi per barare, senza però rendere loro difficile raggiungere in tempo la città in cui devono partecipare al concorso.
Il test con le domande di inglese, logica e attualità comunque è solo la prima fase del concorso: la seconda fase, a cui si prevede accederanno circa un milione e 250mila persone, è un test psicologico che varia a seconda delle specifiche mansioni richieste dai diversi impieghi da ferrovieri. In generale sono richiesti buoni riflessi e attenzione. L’ultima fase del concorso infine consiste in una distribuzione degli impieghi che rispetti una serie di quote previste per legge: alcuni posti di lavoro sono aperti a persone con problemi di locomozione, altri alle persone non vedenti.
Infine, una volta conclusi i test, tutti i candidati hanno la possibilità di rivedere le proprie risposte su internet e confrontarle con quelle giuste: per questo capita che molte persone facciano ricorso contro i risultati del concorso. Spesso non ottengono nulla, ma a volte capita che una domanda fosse scritta o tradotta male, e se ne deve tenere conto. Il presidente di Indian Railways, Ashwini Lohani, ha detto all’Hindustan Times che comunque nel 95 per cento dei casi non ci sono errori.