Abitereste vicino al più grande allevamento di scarafaggi al mondo?
È in Cina e ogni anno ne produce sei miliardi, utilizzati per la medicina tradizionale: gli allevamenti sono sempre più diffusi
A Xichang, città nella provincia cinese del Sichuan, c’è il più grande allevamento di scarafaggi al mondo. Lo stabilimento non è l’unico in Cina ad allevare scarafaggi da usare per la medicina tradizionale cinese, ma grazie a diversi accorgimenti e all’impiego di sistemi di intelligenza artificiale è diventato il più prolifico, con una produzione annuale intorno ai 6 miliardi di scarafaggi. L’allevamento di questi insetti – molto richiesti per i produttori di cosmetici e medicinali naturali – offre buoni ricavi ed è un settore in sensibile espansione da anni.
Lo stabilimento di Xichang è stato di recente descritto e raccontato dal South China Morning Post, storico giornale di Hong Kong. Gestito dal gruppo farmaceutico GoodDoctor, l’allevamento è costituito da una serie di edifici di più piani all’interno dei quali vengono fatti crescere gli scarafaggi. L’ambiente interno non è molto ospitale: buio, caldo e molto umido. Gli scarafaggi sono liberi di muoversi in enormi vasche dove possono trovare acqua, cibo e partner con cui riprodursi.
L’azienda è riuscita in questi anni a ottimizzare la produzione di scarafaggi grazie alla grande mole di dati raccolti in tempo reale sulle condizioni degli insetti, la quantità e il ritmo con cui producono nuove nidiate. I dati sono interpretati da algoritmi che, con soluzioni di intelligenza artificiale, si evolvono ottimizzando i cicli di produzione. Questi algoritmi calcolano per esempio la quantità di cibo ottimale da fornire agli scarafaggi, così come le variazioni di temperatura all’interno dell’allevamento per favorire lo sviluppo e indurre accoppiamenti più frequenti. L’allevamento è isolato dall’ambiente circostante e gli scarafaggi non entrano mai in contatto con i dintorni di Xichang, per la fortuna dei loro abitanti.
A seconda dei cicli, uno scarafaggio trascorre un’esistenza di alcuni mesi o fino a un anno, prima di essere bollito e trasformato in polveri utilizzate per i cosmetici e per la preparazione di una “pozione guarente”, basata su antiche ricette della medicina tradizionale. Un flacone da 100 ml viene venduto in tutta la Cina all’equivalente di poco più di 3 euro. Il preparato è utilizzato per trattare il mal di stomaco, ma i medici tradizionali lo prescrivono spesso per altri sintomi. Sulle confezioni la presenza degli scarafaggi non è indicata chiaramente: di solito i produttori preferiscono indicare genericamente Periplaneta americana, il nome scientifico della blatta americana. Non tutti i pazienti sanno quindi di tracannare scarafaggi con l’aspettativa di curare qualche malanno.
Gli allevamenti di scarafaggi ottengono da anni un notevole successo commerciale in Cina, dove la polvere di questi insetti essiccati viene venduta all’equivalente di 32 euro al chilogrammo. Solo nel 2013 si stimava la presenza di almeno 100 allevamenti di scarafaggi nelle varie province cinesi, ma secondo gli analisti la quantità è probabilmente aumentata negli ultimi anni.
Al successo commerciale è corrisposto un maggiore interesse da parte dei ricercatori, che vogliono comprendere quali siano gli effettivi benefici dei medicinali tradizionali a base di scarafaggi, ammesso che ce ne siano. Alcuni studi realizzati in Cina hanno rilevato capacità anticancerogene degli scarafaggi, ma c’è molto scetticismo da parte della comunità scientifica internazionale che attende prove e dati più certi. Il governo cinese incentiva comunque l’utilizzo della pozione a base di scarafaggi e sostiene che abbia contribuito a trattare milioni di malanni.
La mancanza di regole e la facilità con cui possono essere allevati gli scarafaggi hanno contribuito alla diffusione degli allevamenti in Cina. Le aziende devono ottenere una licenza dopodiché non ricevono particolari controlli da parte delle autorità. Il cibo somministrato a questi insetti è inoltre poco costoso, considerato che comprende scarti di produzione dall’industria alimentare. Gli scarafaggi si ammalano molto di rado, quindi non c’è il rischio di perdere nidiate di milioni di insetti a causa di microbi ed epidemie.
Le aziende del settore di solito evitano di farsi notare troppo, sia perché – tra tutti gli insetti – gli scarafaggi sono tra i meno piacevoli con cui avere a che fare e la loro presenza potrebbe disturbare la popolazione, sia per non diffondere timori tra gli abitanti delle zone interessate circa potenziali fughe del – ehm – bestiame. La dispersione nell’ambiente in un colpo solo di milioni di scarafaggi
potrebbe avere effetti devastanti a livello locale e i precedenti non mancano.
Nell’estate del 2013 circa un milione di scarafaggi fuggì da un allevamento nella provincia del Jiangsu, lungo la costa est. Erano stati cresciuti in una struttura abusiva, demolita mentre l’allevatore si era allontanato per pranzo. Al suo ritorno, oltre alle macerie si ritrovò con un tappeto di centinaia di migliaia di scarafaggi e dovette allertare le autorità locali, che intervennero per sterminare il maggior numero possibile di insetti prima che si diffondessero nella zona.