I primi droni erano piccioni
Nel 1907 Julius Neubronner inventò un sistema per agganciare macchine fotografiche agli uccelli, semplificando molto il modo per fare foto aeree
Le prime fotografie di paesaggi fatte dall’alto furono scattate usando aquiloni e mongolfiere: con gli aquiloni però non si potevano fotografare cose troppo lontane, mentre le mongolfiere erano in generale più impegnative da usare. A inizio Novecento però un farmacista tedesco, Julius G. Neubronner, sperimentò un’idea alternativa: usare piccioni addestrati. La sua piccola macchina fotografica automatica da attaccare al petto dei piccioni con una piccola imbracatura fu brevettata nel 1907. L’invenzione fu presentata in diverse esposizioni di tecnologia in giro per la Germania e Neubronner ne proponeva l’utilizzo a scopi scientifici, investigativi e militari. Le fotografie fatte dai piccioni di Neubronner sono raccolte in un libro, The Pigeon Photographer, pubblicato lo scorso novembre dalla casa editrice altoatesina Rorhof.
Quando Neubronner costruì la sua macchina fotografica per piccioni non voleva ottenere belle fotografie: la sua prima intenzione era quella di scoprire che percorso facessero nei loro spostamenti i piccioni che usava per le consegne di farmaci. L’idea gli venne perché capitò che uno dei suoi piccioni si smarrisse durante un viaggio per poi tornare con quattro settimane di ritardo. L’invenzione ebbe tuttavia molto successo in ambito militare e fu usata dall’esercito tedesco nella Prima guerra mondiale: a quell’epoca si usavano già i primi aerei, ma usare i piccioni che già venivano addestrati per portare messaggi era più discreto e sicuro per i soldati.
Guardando oggi le foto di Neubronner non si può non pensare a quelle fatte dai droni, che a differenza dei piccioni però vanno esattamente dove si vuole che vadano e non hanno il problema delle penne sull’obiettivo che si vedono in alcune delle foto di Neubronner.