Il mandato esplorativo di Casellati è fallito?

La presidente del Senato è andata da Sergio Mattarella per riferirgli sui tentativi di formare un governo centrodestra-Movimento 5 Stelle: cosa succede adesso?

(ANSA/ANGELO CARCONI)
(ANSA/ANGELO CARCONI)

Il secondo giro di consultazioni organizzato dalla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati non è riuscito a condurre alla formazione di un governo tra Movimento 5 Stelle e centrodestra. Oggi Casellati ha riferito al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e gli ha restituito il mandato esplorativo che le era stato affidato, senza dare informazioni al pubblico sull’esito delle trattative. La presidenza della Repubblica non ha ancora fatto sapere quali saranno le sue prossime mosse, ma è considerato probabile che nei prossimi giorni un secondo mandato esplorativo venga affidato al presidente della Camera Roberto Fico, questa volta con il compito di cercare un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico.

Le trattative e i tentativi di accordo tra le varie forze politiche, in particolare tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord, proseguono oramai da 47 giorni, cioè dal giorno successivo alle elezioni del 4 marzo, che non sono riuscite a produrre una maggioranza politica in grado di sostenere il governo. Nelle scorse settimane c’erano già stati due giri di consultazioni di tutte le forze politiche con il presidente della Repubblica, oltre a numerose telefonate e incontri tra dirigenti di secondo piano.

A bloccare le trattative sono i veti incrociati delle varie forze politiche: il Movimento 5 Stelle è disposto ad allearsi con la Lega, ma non con Forza Italia e Fratelli d’Italia; la Lega non vuole rompere la coalizione di centrodestra. Salvini ha detto di essere disponibile a rinunciare all’incarico di presidente del Consiglio, ma ha chiesto che il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, faccia altrettanto. Di Maio, dal canto suo, ha sempre detto che l’unico governo di cui il Movimento potrà fare parte è il suo. Queste posizioni erano emerse con chiarezza nelle scorse settimane, ma il presidente Mattarella aveva comunque voluto fare un ultimo tentativo affidando a Casellati un mandato esplorativo della durata di appena due giorni e mirato in particolare a verificare la possibilità di un governo centrodestra-Movimento 5 Stelle.

Giovedì, dopo che il primo giro di consultazioni con Casellati non aveva prodotto alcun risultato, è sembrato per qualche ora che la situazione si fosse sbloccata e lo stesso Salvini aveva fatto dichiarazioni ottimistiche. A quanto sembra Lega e Movimento si erano accordati per elaborare un programma di governo comune, rimandando a un secondo momento la discussione più difficile, quella sull’esatta composizione del governo e dell’alleanza parlamentare che lo avrebbe sostenuto. Le trattative sono avvenute praticamente in diretta, tanto che la delegazione del Movimento è arrivata un’ora in ritardo all’incontro con Casellati e si è trattenuta a lungo con la presidente del Senato. Al termine, però, Di Maio ha spiegato di essere aperto a un “appoggio esterno” da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia ma che l’accordo proposto era inaccettabile, poiché si chiedeva al Movimento di trattare sia con rappresentanti della Lega che di Forza Italia, i quali insistevano sin da subito affinché gli venissero riconosciuti posti all’interno del governo; e Berlusconi oggi ha detto cose molto pesanti sul Movimento 5 Stelle e ha escluso di governare con loro.

Il presidente della Repubblica non ha ancora annunciato cosa intende fare dopo la restituzione del mandato da parte di Casellati, ma secondo la maggior parte degli osservatori affiderà un secondo mandato esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle. Il suo principale obiettivo sarà sondare le possibilità di un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, un obiettivo che appare altrettanto difficile di quello perseguito fino ad ora. Quasi tutti i leader del PD hanno escluso la possibilità di formare una maggioranza politica con il partito guidato da Di Maio, seppur con vari gradi di intensità. Negli ultimi giorni ci sono state alcune piccole aperture, ma il compito di formare un governo insieme continua ad apparire molto complicato, in particolare per la netta opposizione dell’ex segretario Matteo Renzi, che controlla ancora i principali organi del partito.