Il primo giro di consultazioni di Casellati non ha risolto niente
Dopo i colloqui con la presidente del Senato, il M5S continua a non voler trattare con Forza Italia e la Lega a voler mantenere unito il centrodestra
La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha ricevuto dal presidente della Repubblica l’incarico di cercare una maggioranza parlamentare tra Movimento 5 Stelle e centrodestra che possa sostenere un governo. Il presidente ha chiesto a Casellati di riferire i risultati dei colloqui entro la giornata di venerdì. Mercoledì pomeriggio Casellati ha ricevuto il Movimento 5 Stelle, che ha ribadito di essere disponibile a un accordo con la sola Lega, e ha chiesto a Matteo Salvini di decidere entro questa settimana se accettare l’offerta.
Nel resto del pomeriggio e della sera, Casellati ha incontrato le delegazioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che si sono presentate separate, diversamente da quanto avevano fatto all’ultimo giro di consultazioni con il presidente Mattarella. Per la Lega non ci è andato Salvini, che ha comunque riassunto la posizione del suo partito: o il M5S toglie il veto su un governo con dentro Forza Italia, oppure si torna a votare. Sia Di Maio sia Salvini si sono detti scocciati del tempo perso finora, e hanno sostenuto che, fosse per loro, un governo si sarebbe già fatto. Silvio Berlusconi, capo di Forza Italia, ha negato di aver posto un veto sul M5S, ma ha ribadito che le trattative devono avvenire con tutta la coalizione di centrodestra. Anche Giorgia Meloni, leader di FdI, ha dato la disponibilità a trattare con il M5S, ma solo se la guida del governo sarà del centrodestra. È probabile che domani ci sarà un nuovo giro di consultazioni.
Dopo l’incontro con Mattarella, Casellati aveva spiegato ai giornalisti di aver ricevuto un “mandato esplorativo“, quindi non un vero incarico di formazione del governo: è una formula che nel gergo politico si usa per riferirsi all’attività di consultazioni e negoziato che il presidente della Repubblica può affidare a una personalità istituzionale, cioè teoricamente super partes come dovrebbero essere i presidenti delle Camere.
Casellati di fatto avrà il compito di sostituirsi al presidente della Repubblica nello svolgere le consultazioni, allo scopo di consultare le forze politiche in un ambiente meno formale e quindi, in teoria, in cui sia più facile trovare una maggioranza. Non è detto quindi che, qualora il centrodestra e il Movimento 5 Stelle dovessero trovare un accordo, sia Casellati la persona a guidare il governo: questo dipenderà dall’esito delle trattative e delle consultazioni.
Casellati sarà la seconda donna nella storia della Repubblica, dopo l’allora presidente della Camera Nilde Iotti nel 1987, ad assumere un mandato esplorativo. Venerdì, dopo aver ricevuto Casellati, il presidente Mattarella deciderà come comportarsi. Intanto, i colloqui sono iniziati senza attendere l’esito delle elezioni in Molise di domenica, che alcuni leader politici indicavano come evento in grado di sbloccare le trattative.
Al momento la formazione del governo è bloccata dai veti incrociati delle varie forze politiche. Il Movimento 5 Stelle ha detto di essere disposto ad allearsi con la Lega, ma senza la partecipazione di Forza Italia alla coalizione. La Lega ha detto a sua volta di essere disposta ad allearsi con il Movimento 5 Stelle, ma senza rinunciare all’alleanza con il resto della coalizione di centrodestra. Il PD, in tutto questo, sembra essere disponibile solo a un governo di larga coalizione, che includa tutte o quasi le forze politiche, un’iniziativa non condivisa né dalla Lega né dal Movimento 5 Stelle, indispensabili per realizzare un simile accordo.
Maria Elisabetta Alberti Casellati è una senatrice di Forza Italia di 71 anni. È nata nel 1946 a Rovigo, vive a Padova ed è la prima donna eletta alla presidenza del Senato nella storia della Repubblica: è avvocata, è stata docente di diritto canonico e questa legislatura è la sua sesta da senatrice. Ha fatto parte del Parlamento dal 1994 a oggi, fatta eccezione per la tredicesima legislatura (quella iniziata nel 1996).
Dopo le elezioni di marzo, Casellati era stata eletta presidente del Senato grazie a un accordo tra centrodestra e Movimento 5 Stelle, che avevano votato insieme sia al Senato che alla Camera (dove è stato invece eletto Roberto Fico). L’accordo sui nomi era stato raggiunto quando Silvio Berlusconi e Forza Italia avevano accettato di rinunciare al loro candidato iniziale, Paolo Romani, che il Movimento 5 Stelle non voleva votare. Nonostante quell’intesa, fin qui centrodestra e Movimento 5 Stelle non sono riusciti a mettersi d’accordo anche per formare un governo.