“Westworld”, dove eravamo rimasti
Il 22 aprile inizia la seconda stagione, quasi 500 giorni dopo la fine della prima: un utile ripasso delle cose da sapere, che sono tante
La prima stagione della serie tv Westworld finì poco meno di 500 giorni fa. La seconda inizierà il 22 aprile su HBO e sarà trasmessa in Italia lunedì 23, su Sky Atlantic, in versione originale sottotitolata. Westworld è la serie che per investimenti e complessità punta a diventare la nuova Game of Thrones e la prima stagione fu apprezzata per la qualità generale e la profondità della storia e dei temi trattati. La serie è basata su una storia di Michael Crichton, prodotta da J.J. Abrams e sviluppata da Jonathan Nolan, fratello di Christopher e sceneggiatore di quasi ogni suo film, e da sua moglie Lisa Joy.
Westworld è una serie di fantascienza con ambientazione (anche, ma non solo) western, e chi ne ha apprezzato la prima stagione – gustandosi quella che per altri era la frustrazione di avere sempre più domande e quasi sempre poche risposte – probabilmente non vede l’ora che inizi la seconda. Per chi non può rivedersi tutti i dieci episodi della prima stagione, qui c’è una sintesi di quello che c’è da sapere per non essere spaesati all’inizio dalla seconda. O comunque per non essere troppo spaesati.
Le basi del parco
La storia è ambientata in un futuro non molto lontano e non esattamente definito, in un luogo non meglio definito. C’è un immenso parco tematico che ricrea alla perfezione il West dei film western, in cui vivono androidi con sembianze umane. Sono indistinguibili dagli umani e loro stessi non sanno di essere androidi. Il parco è frequentato da veri uomini e vere donne, che pagano 40mila dollari al giorno per “giocare al West”, interagendo con i robot e abusandone spesso. I robot, oltre a essere esteticamente indistinguibili dagli uomini, sono anche piuttosto complessi psicologicamente.
Le regole sono semplici: il comportamento degli androidi è determinato da una serie di linee narrative studiate dagli “sceneggiatori” del parco. Gli esseri umani, cioè gli ospiti paganti, possono scegliere se partecipare a queste linee narrative – per esempio accettando di partecipare alla cattura di un pericoloso bandito – oppure scorrazzare liberamente per il parco. Possono anche scegliere se essere buoni, e farsi dei giri a cavallo, o essere cattivi e ingannare, rubare, uccidere e stuprare. Gli uomini possono uccidere gli androidi, gli androidi non possono uccidere gli uomini e non possono nemmeno fare loro del male. Gli androidi, inoltre, funzionano in una specie di loop: ogni mattina si svegliano, fanno quello che devono fare, e anche se vengono stuprati, picchiati o uccisi, il giorno dopo vengono riparati, rimontati e riprogrammati per ricominciare da capo, senza ricordare ciò che gli è successo il giorno prima. Pronti per riprendere il loro ruolo nella linea narrativa di cui fanno parte.
Cosa c’è fuori dal parco?
C’è il mondo vero, di cui non si sa praticamente nulla: solo che è tecnologicamente piuttosto avanzato. Il parco è controllato dalla Delos, una potente società di cui si sa altrettanto poco. Le teorie – Westworld è piena di teorie, elaborate soprattutto su Reddit – dicono che l’anno sia il 2052 e che Westworld si trovi su una grande isola. Gli eventi della prima stagione lasciano chiaramente intendere che Westworld (inteso come parco a tema western) non sia l’unico parco a tema di Delos.
A monitorare e gestire il tutto ci sono una serie di tecnici, scienziati e esperti che supervisionano quello che succede, riparano e sistemano gli androidi e decidono – a grandi linee – cosa far succedere e quando.
Fabula e intreccio
Lo si capiva davvero solo verso la fine, ma la prima stagione di Westworld intrecciava tra loro eventi di diverse linee temporali: due in particolare, distanti tra loro circa trent’anni. Riassumere gli eventi seguendo il disordine cronologico con cui vengono presentati nella prima stagione sarebbe poco utile, creando inutili complicazioni, e già è complicata così. Quindi di seguito troverete prima il riassunto di quello che successe prima; poi di quello che succede dopo. Iniziano gli spoiler, se non avete visto la prima stagione.
Quello che successe prima
Robert Ford (Anthony Hopkins) e Arnold Weber lavoravano insieme al parco. Weber voleva dare agli androidi una vera coscienza, basata sulla teoria della mente bicamerale, una vera ipotesi sull’origine della mente umana proposta negli anni Settanta dallo psicologo statunitense Julian Jaynes. La teoria dice che una coscienza si può sviluppare grazie a una voce interiore, una “voce di Dio”: Arnold voleva dare agli androidi questa “voce interiore”, o aiutarli a trovarla. Ford non era d’accordo.
Arnold decise di fare di testa sua: si concentrò su un androide di nome Dolores e lavorò con lei affinché sviluppasse una coscienza, diventando quindi sempre più umana e sempre meno androide. Facendolo, Arnold capì che il risultato avrebbe reso coscienti gli androidi della loro miserabile condizione di schiavi vessati, programmati e manovrati a piacimento degli umani. Decise quindi che voleva far fallire il parco e aiutò Dolores a rendersi conto della sua condizione, portandola a uccidere altri androidi e, infine, a uccidere lui stesso. Sperava che la cosa avrebbe creato immensi problemi etici e pratici, che avrebbero impedito l’apertura di Westworld. Invece Dolores fu riprogrammata per essere un androide come tutti gli altri e il parco aperto.
Quello che succde un po’ dopo, trent’anni prima del resto
Dopo i primi successi, il parco inizia ad andare un po’ male. Tra quelli che vanno a visitarlo ci sono Logan e William (Jimmi Simpson). Logan è un pezzo grosso della Delos, William sta per sposarne la sorella. Logan è cattivo, William è buono: sono lì per decidere se valga la pena che la Delos investa nel parco.
William si innamora di Dolores. Logan, che è cattivo, ferisce Dolores. Dolores, che forse non è proprio tornata a essere un androide come tutti gli altri, reagisce e ferisce Logan (cosa che secondo le regole non dovrebbe fare). William dà di matto e uccide un po’ di androidi, decide che vale la pena investire in Westworld e obbliga Logan ad assecondare la sua volontà. Un po’ dopo rivede anche Dolores, ma capisce che lei si è dimenticata tutto. Ci rimane male.
Trent’anni dopo
William è diventato l'”Uomo in nero”: fuori dal parco è un uomo per bene, dentro al parco è un grande stronzo che uccide androidi senza pietà e passa il tempo a cercare una specie di livello nascosto del parco, una realtà superiore. Pensa che a questa realtà superiore si acceda attraverso un labirinto ma si sbaglia, perché quando lo trova capisce che il labirinto non era un vero labirinto: era un percorso ideato da Arnold perché gli androidi sviluppassero quella “voce interiore” e arrivassero all’autocoscienza.
Intanto Ford è sempre a capo del parco, ma la dirigenza di Delos vuole sbarazzarsi di lui. Negli ultimi anni Ford ha fatto diverse cose. Prima cosa: ha creato un androide con le sembianze di Arnold, l’ha chiamato Bernard Lowe (anagramma di Arnold Weber) e l’ha fatto diventare il suo principale collaboratore. Bernard non sa di essere un androide e non lo sanno nemmeno quelli che lavorano con lui. Seconda cosa: Ford ha creato delle “ricordanze” nei robot: un sistema che permette loro di ricordare alcune cose delle loro giornate, per rendere i loro sentimenti più profondi. Lato positivo: si comportano in maniera ancora più realistica. Lato negativo (ma sono punti di vista): se gli androidi iniziassero a ricordare che sono solo dei robot-marionetta che fanno sempre le stesse cose e vengono continuamente picchiati, uccisi e stuprati, potrebbero non essere più così controllabili.
Ford sa che quelli della Delos stanno per cacciarlo dal parco e decide quindi di far sì che, anche grazie alle ricordanze, gli androidi prendano coscienza della loro condizione e si ribellino. Insomma: non è che gli androidi si ribellano per un errore, lo fanno perché lo ha voluto Ford, sapendone le conseguenze, forse anche per se stesso.
Tra gli androidi che iniziano a ricordare qualcosa c’è Maeve (Thandie Newton), che è stata programmata per fare la prostituta ma scopre – trovando una pallottola nel suo addome, nonostante l’assenza di una cicatrice – che è già “morta” altre volte, e che è stata in qualche modo “riparata”. Maeve riesce quindi a farsi uccidere di proposito per risvegliarsi fuori da Westworld, dove gli androidi vengono riparati. Lì obbliga degli umani a manomettere il suo software per renderla intelligentissima e impossibile da disattivare. Ha intenzione di fuggire dal parco e ribellarsi agli umani.
Quindi, e siamo ai tanti eventi dell’ultimo episodio
Dolores guida una ribellione nel parco e insieme ad altri androidi uccide molti umani che erano andati lì per vedere in anteprima una grande e nuova linea narrativa ideata da Ford. Dolores spara anche a Ford, più o meno come aveva sparato ad Arnold, ma non è dato sapere se Ford sia davvero morto o se, avendo architettato il tutto, quello non era il vero Ford ma una sua replica-androide.
Maeve guida una ribellione fuori dal parco. Uccide un po’ di umani e a un certo punto riesce persino a salire sul treno che le permetterebbe di andare nel mondo vero, perché si ricorda che in passato aveva interpretato un personaggio che aveva una figlia, e vuole rivedere questa figlia.
Sì, è un gran casino
Ford, che a quanto pare tirava i fili di tutta la baracca, forse è morto. Gli androidi si sono ribellati e gli umani non hanno idea di come sia successo. Per arrivare un po’ meno confusi al primo episodio della seconda stagione, un breve punto su chi è chi, e cosa è impegnato a fare.
– Dolores è l’androide che ha visto più cose, sa più cose e dimostra di ricordare il passato: si ricorda di Arnold e si ricorda anche di William. E Dolores è anche Wyatt, il pazzo omicida che per gran parte della prima stagione non si sapeva chi fosse.
– Maeve vuole cercare sua figlia. Ha anche scoperto che il suo iniziale desiderio di fuga era stato inserito nel suo codice da Ford, per creare lo scompiglio a lui necessario.
– William è l’Uomo in nero e nell’ultimo episodio lo si vede mentre assiste alla ribellione dei robot, compiaciuto dal fatto che finalmente le cose si facciano serie e reali. Altra cosa: tra le tante cose che ha fatto l’Uomo in nero c’è anche aver ucciso la figlia del personaggio precedentemente interpretato da Maeve. Lei potrebbe ricordarsene.
– Charlotte Hale (che finora non era saltata fuori) è uno dei direttori esecutivi di Delos, la società che finanzia il parco: vuole rubare dati e informazioni di Ford e del parco, ma ancora non si sa perché. Era anche lei presente alla ribellione dei robot.
– Ford è morto, ma chissà.
– Bernard ha scoperto di essere un androide – prima da Ford (che poi gliel’ha fatto dimenticare) e poi da Maeve – e si è anche suicidato dopo aver scoperto la sua disperata condizione. Ma Maeve l’ha riattivato.
– Elsie, una collaboratrice di Bernard, aveva scoperto che qualcuno stava cercando di portare fuori dal parco le informazioni sugli androidi, ma forse è morta.
– Theresa, l’amante di Bernard, è morta. Ford l’ha fatta uccidere da Bernard.
– Lawrence è un criminale che trent’anni prima aveva interpretato il bandito El Lazo: è un androide che sembra sapere molte cose utili sul parco.
– Teddy è l’amante di Dolores, che trent’anni prima (quando Dolores era stata Wyatt) l’aveva aiutata a fare la sua strage.
– Ashley Stubbs è il capo della sicurezza di Westworld. Sembra essere un buono.
– Lee Sizemore è il creativo che pensa ai nuovi personaggi e alle nuove linee narrative. Al momento della ribellione degli androidi è nelle stanze da cui si gestisce il parco, non nel parco.
Un consiglio
Per chi può, il consiglio è rivedersi almeno l’ultimo episodio, o rileggersi quello che ne scrivemmo allora cliccando qui sotto.