730 precompilato: le informazioni utili
Serve a lavoratori dipendenti e pensionati per fare la dichiarazione dei redditi in modo più semplice: da lunedì 16 aprile si può cominciare a dare un'occhiata
Da lunedì 16 aprile sul sito dell’Agenzia delle Entrate si può accedere al modello precompilato di 730 per la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati. Il modello 730 precompilato (che è, appunto, già compilato in tutte le sue voci) rende più facile inviare la propria dichiarazione dei redditi, senza doversi rivolgere a un commercialista o ai CAF (Centri di Assistenza Fiscale). Il modello potrà essere modificato o inviato da mercoledì 2 maggio.
Il 730, nella sua versione “tradizionale” e in quella precompilata, è stato pensato solo per lavoratori dipendenti e pensionati; le “persone fisiche” (per esempio i lavoratori autonomi) continueranno invece a usare il modello Redditi Persone Fisiche (Uni.Co). Anche Uni.Co ha il suo modello precompilato: è disponibile sempre da lunedì 16, e si può inviare da giovedì 10 maggio. Qui trovate tutte le date e scadenze.
Le novità di quest’anno
Il nuovo modello 730 contiene nuovi dati, oltre a tutti quelli già considerati negli anni scorsi: saranno inserite le spese e i rimborsi per la frequenza degli asili nido, «i contributi detraibili versati alle società di mutuo soccorso e – se comunicate, in quanto l’invio è facoltativo – le erogazioni liberali effettuate alle Onlus». Un’altra novità di quest’anno è la “compilazione assistita“: nell’eventualità in cui si siano inseriti «nuovi documenti di spesa non presenti» oppure si siano modificati «i dati degli oneri comunicati dai soggetti terzi», le aggiunte e le rettifiche verranno inserite in automatico nel quadro E della dichiarazione (quello che riguarda detrazioni d’
Chi può usare il 730 precompilato?
Possono utilizzarlo lavoratori dipendenti, pensionati, chi riceve un’indennità sostitutiva da lavoro dipendente (per esempio la cassa integrazione); lavoratori con contratto a tempo determinato, se il rapporto di lavoro dura per un periodo inferiore all’anno; lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa; una serie di categorie particolari, come parlamentari, cariche elettive, sacerdoti della Chiesa cattolica, alcuni soci di cooperative di produzione e lavoro. I lavoratori autonomi e quelli che hanno redditi d’impresa devono invece presentare il modello Redditi (Uni.Co).
Dove lo trovo?
Dal 16 aprile c’è un’area nel sito dell’Agenzia delle Entrate dalla quale sarà possibile scaricare il modulo. Si potrà accedere alla dichiarazione:
– tramite SPID, a questa pagina. Lo SPID, che si può richiedere qui, permette di accedere a tutti i servizi online della pubblica amministrazione con un’unica identità digitale.
– Come utente Fisconline con le credenziali dell’Agenzia delle Entrate, a questa pagina. Qui bisognerà inserire il proprio codice fiscale, il proprio PIN e la propria password, che si possono richiedere nella sezione Fisconline.
– Come utente NoiPa, per i dipendenti della pubblica amministrazione. Per accedere al portale bisogna inserire codice fiscale e password.
– Come utente INPS alla pagina degli iscritti ai servizi online. Per accedere bisogna inserire codice fiscale e PIN.
– Come tutore o genitore e come erede.
Come funziona?
Il 730 precompilato contiene, in teoria, tutte le informazioni sul reddito, le imposte e le spese detraibili di ogni cittadino che ha diritto ad utilizzarlo. L’Agenzia delle Entrate raccoglie queste informazioni basandosi sulle dichiarazioni degli anni precedenti e sui dati che riceve da terze parti (come banche e assicurazioni e dal sistema sanitario nazionale). Le informazioni principali sui dati sul reddito percepito arrivano dai “sostituti d’imposta”, cioè i datori di lavoro o gli enti previdenziali.
Nel migliore di casi basterà quindi accedere con PIN e password al sito dell’Agenzia delle Entrate, controllare che tutto sia corretto e dare la propria conferma, accettando così com’è il 730 precompilato e dovendo solo inserire i dati del sostituto d’imposta e effettuare la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille. Se alcuni dati risultassero scorretti o mancanti, il 730 potrà essere modificato, da soli o con l’aiuto di un commercialista o di un centro di assistenza fiscale (CAF).