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Ieri il fotografo italiano Fausto Podavini è stato premiato con il secondo posto nella categoria dei progetti a lungo termine del <a href="https://www.ilpost.it/2018/04/12/la-foto-che-ha-vinto-il-world-press-photo-2018/">World Press Photo</a> per il suo lavoro <em>Omo Change</em>, che mostra l&#8217;impatto sulle popolazioni locali della grande diga Gilgel Gibe III, costruita dalla ditta italiana Salini Impregilo nella Valle dell’Omo, in Etiopia.</p>

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<p>La diga è in funzione dal 2015 dopo nove anni di lavori; è stata molto contestata dalle ONG e dai critici preoccupati per le conseguenze che avrebbe avuto sulle quasi 200 mila persone appartenenti ai diversi gruppi etnici della zona. Molti dipendono infatti dal fiume Omo, che nasce nell&#8217;altopiano centrale e sfocia nel Lago Turkana al confine con il Kenya, e dalla valle che attraversa e a cui dà il nome: per il pesce delle sue acque o per i pascoli e i raccolti nei terreni resi fertili dalle esondazioni del fiume.</p>
<p>Podavini ha visitato la Valle dell&#8217;Omo per sei anni, tra il 2011 e il 2017, e le sue foto <a href="https://www.worldpressphoto.org/collection/photo/2018/long-term-projects/fausto-podavini">parlano</a> proprio di questi cambiamenti, come &#8220;della diminuzione della biodiversità, del calo dei livelli idrici nel lago Turkana e dello sfollamento dei popoli tradizionali che hanno vissuto per secoli in un delicato equilibrio con l&#8217;ambiente&#8221;.</p>
<blockquote class="wp-embedded-content" data-secret="o8ljBr3rhc"><p><a href="https://www.ilpost.it/2016/04/21/diga-etiopia-salini/">La grande diga italiana in Etiopia</a></p></blockquote>
<p><iframe class="wp-embedded-content" sandbox="allow-scripts" security="restricted" style="position: absolute; clip: rect(1px, 1px, 1px, 1px);" title="&#8220;La grande diga italiana in Etiopia&#8221; &#8212; Il Post" src="https://www.ilpost.it/2016/04/21/diga-etiopia-salini/embed/#?secret=o8ljBr3rhc" data-secret="o8ljBr3rhc" width="500" height="282" frameborder="0" marginwidth="0" marginheight="0" scrolling="no"></iframe></p>
<p>Negli ultimi anni l&#8217;economia dell’Etiopia è cresciuta a una media del 10 per cento l’anno ed è considerata la più dinamica di tutto il continente africano: la costruzione di questa grande diga fa parte del progetto per raggiungere lo status di “middle income country” entro il 2025, cioè diventare una nazione con un benessere paragonabile a quello di Cina o Turchia.</p>
<p>Podavini è nato nel 1973 a Roma, dove vive e lavora. Nel 2013 <a href="https://www.worldpressphoto.org/collection/photo/2013/daily-life/fausto-podavini">aveva vinto</a> il primo premio nella sezione Daily Life del World Press Photo con un progetto sull&#8217;Alzheimer.</p>

Brevi

Cultura

fotografia

World Press Photo

Fausto Podavini
<em>Omo Change</em>
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a>

podavini

<p>24 luglio 2011<br />
Bambini indigeni Karo giocano nella sabbia sulle rive del fiume Omo in Etiopia</p>
<p>Fausto Podavini<br />
<em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


<p>3 luglio 2016<br />
La diga Gibe III, Valle dell'Omo, Etiopia</p>
<p><em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


<p>4 agosto 2013<br />
Una donna Borana prende acqua per il bestiame da un pozzo, Valle dell'Omo, Etiopia</p>
<p><em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


062_Fausto Podavini

<p>21 luglio 2012<br />
Un membro del gruppo etnico Konso fuma accanto alla strada per Arba Minch, la principale città di transito per i turisti che visitano la Valle dell'Omo, in Etiopia</p>
<p><em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


063_Fausto Podavini

<p>25 luglio 2012<br />
Uomini Hamar guidano il loro bestiame al pascolo vicino alla città di Turmi, nella Valle dell'Omo, in Etiopia. I confini dei loro territori sono stati modificati e le loro terre usate per le piantagioni di canna da zucchero</p>
<p>Fausto Podavini<br />
<em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


<p>16 maggio 2017<br />
Il Delta del fiume Omo</p>
<p><em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


065_Fausto Podavini

<p>22 novembre 2017<br />
Uomini Nyangatom fanno il bagno nel fiume Omo, in Etiopia, vicino a un ponte che collegherà il loro territorio a quello dei Karo</p>
<p>Fausto Podavini<br />
<em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


<p>26 novembre 2017<br />
Muratori masticano il <em>khat</em> - una droga naturale con effetti euforici - alla fine della giornata lavorativa, nella Valle dell'Omo, in Etiopia</p>
<p><em>Omo Change</em><br />
24 luglio 2011 – 24 novembre 2017<br />
<a href="https://www.worldpressphoto.org">World Press Photo</a></p>


067_Fausto Podavini

Mostrano l'impatto che la grande diga Gilgel Gibe III, in Etiopia, ha avuto sulle popolazioni locali

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo

Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo