Il PD della Lombardia ha organizzato un referendum online per chiedere agli iscritti cosa dovrebbe fare il partito con il governo

Il PD della Lombardia ha organizzato un referendum online per chiedere agli iscritti come il partito dovrebbe comportarsi nella formazione del governo (domani comincerà un secondo giro di consultazioni con il presidente della Repubblica, dopo il fallimento delle consultazioni della scorsa settimana). Si può votare al referendum sul sito PDlatua.it, un portale che il PD lombardo usa da tempo per interpellare i suoi iscritti.

Dopo essersi registrati e aver dichiarato di essere iscritti al PD è possibile votare una delle tre possibili risposte alla domanda: «A seguito del risultato elettorale, quale maggioranza ritieni debba formarsi per sostenere il nuovo Governo?». Le risposte sono: centrodestra-M5S, centrosinistra-M5S, centrosinistra-centrodestra. Il sondaggio dà anche la possibilità di scegliere una tra cinque risposte alla domanda: «Con quale di queste affermazioni sei maggiormente d’accordo?». Le cinque risposte possibili sono:

  • Il PD deve fare opposizione. Il centrodestra ha vinto le elezioni e il Movimento 5 Stelle ha ottenuto un ottimo risultato. Hanno il diritto-dovere di trovare un accordo per formare un nuovo governo.
  • Il PD deve evitare l’alleanza Centrodestra-M5S, collaborando con i 5 stelle nella stesura di un accordo condiviso per la formazione di un nuovo governo.
  • Il PD deve collaborare con il Centrodestra per evitare un governo a guida M5S, negoziando che il Presidente del Consiglio non sia leghista.
  • Il PD, con la propria astensione, deve favorire la nascita di un “governo di minoranza”, valutando poi provvedimento per provvedimento.
  • Il PD deve rendersi disponibile esclusivamente per un “governo del Presidente” guidato da una persona esterna ai partiti.

Il risultato del referendum non è vincolante e darà soltanto un’indicazione di quello che vorrebbero gli iscritti al PD lombardo. Al momento il PD è diviso tra la parte maggioritaria del partito più vicina all’ex segretario Matteo Renzi, che esclude completamente ogni ipotesi di governo, e una minoranza che invece è più aperta alla possibilità di partecipare a un qualche tipo di governo, soprattutto se godesse di ampio appoggio da parte delle altre forze parlamentari (lo scenario a volte definito “governo del presidente”). Quasi tutti, però, escludono la possibilità di un governo formato soltanto da PD e Movimento 5 Stelle.