Le cose che si sanno sulla serie Amazon su “Il Signore degli Anelli”
Durerà almeno cinque stagioni e molto probabilmente diventerà la più costosa serie tv di sempre, ha scritto lo Hollywood Reporter
La serie tv sul Signore degli Anelli prodotta da Amazon inizierà a essere girata entro i prossimi due anni, durerà almeno cinque stagioni e molto probabilmente diventerà la più costosa serie tv di sempre, ha scritto la giornalista Tatiana Siegel su Hollywood Reporter. Siegel ha messo insieme le ultime informazioni sulla serie tv, di cui si sa ancora poco, dopo avere parlato con diverse persone che nel novembre 2017 partecipano all’accordo tra Amazon e i proprietari dei diritti sul Signore degli Anelli: gli eredi di Tolkien, la casa editrice HarperCollins e i produttori della New Line Cinema, una divisione della casa cinematografica Warner Bros. che controlla la maggior parte dei diritti relativi ai film.
Il Signore degli Anelli uscì in tre volumi tra il 1954 e il 1955; J. R. R. Tolkien, l’autore, morì nel 1973. Tra il 2001 e il 2003 sono usciti tre film diretti da Peter Jackson: si calcola che siano costati in tutto circa 300 milioni di dollari, hanno incassato più di un miliardo di dollari e con 17 Oscar sono la trilogia più premiata della storia del cinema. Tra il 2012 e il 2014 sono invece usciti i film della meno apprezzata trilogia ancora diretta da Jackson e tratta da Lo Hobbit, uscito nel 1937.
Secondo Hollywood Reporter, per avere i diritti per una serie sul Signore degli Anelli Amazon ha pagato circa 250 milioni di dollari. Si stima che aggiungendo tutti gli altri costi di produzione, tra cui stipendi ed effetti speciali, le cinque stagioni della serie potrebbero arrivare a costare un miliardo di dollari. Da qualche anno a questa parte il punto di riferimento della serialità televisiva, per presa sul pubblico e costi di produzione, è Game of Thrones, in cui si calcola che per gli episodi più costosi si spenda tra i 10 e i 15 milioni di euro.
Amazon – che è guidata da Jeff Bezos, che quando non è l’uomo più ricco del mondo è comunque uno dei più ricchi del mondo – ha ottenuto i diritti per la serie sul Signore degli Anelli dopo aver battuto la concorrenza di Netflix. HBO, che produce Game of Thrones, disse a novembre di non essere interessata, e il suo CEO Richard Plepler aggiunse: «Se fossi Jeff Bezos, i soldi spesi per i diritti sarebbero soldi del Monopoli». Matt Galsor, l’avvocato della società Greenberg Glusker che si è occupata dell’accordo, ha detto: «È stata la trattativa più difficile che abbia mai visto, ma è stata chiusa piuttosto in fretta».
Amazon Prime heads to Middle Earth. https://t.co/QowUmf8t3S pic.twitter.com/YVciEX3u2t
— Jeff Bezos (@JeffBezos) November 13, 2017
Hollywood Reporter ha scritto che l’accordo prevede anche la possibilità che Amazon usi i “materiali” del film, ma non è ben chiaro cosa si intenda con “materiali”: potrebbero essere vestiti e oggetti di scena (l’anello, per esempio) o anche scene dei film della trilogia diretta da Jackson. Al momento non è nemmeno chiaro se Jackson avrà un ruolo nella serie di Amazon. Si parla di un possibile incarico da produttore esecutivo, per coordinare il lavoro di sceneggiatori e registi.
Non ci sono dettagli nemmeno sulla storia raccontata dalla serie, ma si pensa che ruoterà attorno alle vicende prima dell’inizio del libro. Non si sa chi saranno i protagonisti e chi li interpreterà: difficilmente saranno gli attori dei tre film, che nel frattempo sono invecchiati. L’attore Ian McKellen, che ha interpretato Gandalf nei tre film sul Signore degli Anelli e nei tre su Lo Hobbit, qualche mese fa disse di non voler nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che un altro attore potesse fare il suo personaggio: «Un altro Gandalf? Non ho detto “sì” solo perché ancora non mi hanno chiesto di collaborare. Ma stai forse sostenendo che qualcun altro lo farà al posto mio? Gandalf ha 7.000 anni, non sono troppo vecchio per farlo».
La prima società a pagare per la possibilità di fare un film sul Signore degli Anelli fu la United Artists nel 1969; quei diritti furono però successivamente ceduti alla MGM, al produttore Saul Zaentz e alla Miramax, la società che fu di Harvey Weinstein. Nel 1998 la Miramax vendette alla New Line i diritti per la possibilità di fare film sul Signore degli Anelli, ricevendo in cambio parte dei profitti dei tre film. La Miramax non aveva nessun diritto sui film tratti da Lo Hobbit, ma Weinstein riuscì comunque a ottenere 12,5 milioni di dollari dagli incassi del primo film su Lo Hobbit, sostenendo – in breve – che parte del successo di quel film era dovuto al successo della precedente trilogia. L’accordo tra Amazon e New Line è stato concluso quando Weinstein era già stato accusato di stupro e molestie di vario tipo, e Weinstein non ha quindi partecipato in nessun modo alla trattativa. Alcuni esperti ritengono però che anche in questo caso Weinstein proverà a reclamare parte dei guadagni di Amazon.
Non sarà facile per la nuova serie tv sul Signore degli Anelli soddisfare le aspettative del pubblico. Per prima cosa, i film della trilogia di Jackson sono stati molto apprezzati, e molti ritengono che sarà difficile raggiungere quei livelli. Altri pensano che Amazon sbagli nell’inseguire HBO con un prodotto troppo simile a Game of Thrones, di cui nei prossimi anni usciranno serie spin-off, ambientate in quel mondo ma su storie diverse. In più, Paul Tassi ha scritto su Forbes che la trilogia di Jackson su Lo Hobbit «è piuttosto brutta ed è una dimostrazione di cosa succede quando si finisce il materiale originale e ci si deve arrangiare con quel poco che resta, per cercare di tirarne fuori qualcosa di più grande del dovuto».
Jackob Knight ha invece scritto su Birth. Movies. Death. che non è dato sapere se fra qualche anno, quando la serie di Amazon sarà pronta, le storie fantasy piaceranno come ora, e che Il Signore degli Anelli è diverso da Game of Thrones, che «ha un approccio più cinico: è pieno zeppo di sesso, intrighi politici, violenze e ancora sesso. È difficile pensare di poter usare lo stesso approccio con Il Signore degli Anelli».