Facebook ha cancellato alcuni vecchi messaggi privati di Zuckerberg
Li aveva scritti su Messenger, e ora non sono più visibili ai suoi interlocutori: il social network ha provato a rimediare dicendo che in futuro potranno farlo tutti
Facebook ha detto al sito di tecnologia TechCrunch che sta progettando di introdurre nei prossimi mesi una funzione che permetterà a tutti i suoi utenti di cancellare i propri messaggi inviati con l’app Messenger del social network, non soltanto dalla propria casella di posta, cosa che è già possibile fare, ma anche da quelle delle altre persone coinvolte nella conversazione. L’annuncio di Facebook è arrivato dopo un caso piuttosto seguito dai siti di tecnologia internazionali: TechCrunch ha infatti scoperto che Facebook aveva completamente cancellato alcuni vecchi messaggi scritti da Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore delegato dell’azienda, e da altri suoi dirigenti.
Tre fonti di TechCrunch, rimaste anonime, hanno infatti raccontato di essersi accorte che in alcune loro vecchie conversazioni con Zuckerberg e altri dirigenti di Facebook avvenute su Messenger sono spariti i messaggi dei loro interlocutori, mentre i messaggi scritti da loro sono rimasti. Facebook ha motivato la cancellazione dei messaggi – avvenuta senza che le tre persone ne fossero informate o potessero accorgersene – parlando sicurezza aziendale:
«Dopo che nel 2014 le email di Sony furono hackerate facemmo una serie di modifiche per proteggere le comunicazioni dei nostri dirigenti. Tra queste, quella di limitare il periodo di conservazione dei messaggi di Mark su Messenger. Lo facemmo rispettando i nostri obblighi legali sulla conservazione dei messaggi».
Come ha scritto TechCrunch, l’annuncio sull’introduzione a tutti gli utenti della funzione potrebbe essere un tentativo di limitare i danni di immagine relativi alla scoperta delle cancellazioni dei messaggi privati di Zuckerberg e degli altri dirigenti di Facebook.
Il profilo di Zuckerberg ha alcune differenze rispetto ai profili normali, note a tutti: ad esempio, non è possibile mandare a Zuckerberg richieste di amicizia. Tuttavia Facebook non aveva mai parlato pubblicamente di misure particolari relative ai suoi messaggi privati. Un portavoce dell’azienda ha confermato a TechCrunch che, quando un utente del social network cancella un suo messaggio dalla propria casella di posta, questo continua a essere visibile alla persona a cui l’aveva mandato e che non esiste un “periodo di conservazione” per gli utenti normali. La funzione aggiuntiva che è stata annunciata potrebbe avere un timer che porta alla cancellazione di tutti i messaggi dopo un certo periodo di tempo, ma la cosa è ancora oggetto di discussione.
Nel caso dei messaggi di Zuckerberg, sembra che siano stati cancellati solo quelli successivi al 2014 e solo quelli scambiati con certi utenti. Non è la prima volta che ci sono delle polemiche riguardo ai messaggi di Zuckerberg: nel 2010 ne erano stati diffusi alcuni del 2004 in cui il fondatore di Facebook diceva a un amico che avrebbe potuto dargli accesso alle informazioni private di molti studenti di Harvard che si erano iscritti al social network. Per quei messaggi Zuckerberg si era poi scusato, dicendo di essere diventato più maturo nel frattempo: nel 2004 aveva 19 anni.
TechCrunch ha sottolineato che se la ragione per cui i messaggi sono stati cancellati era che Facebook temeva che i profili dei propri dirigenti fossero hackerati, sarebbe stato sufficiente che i messaggi fossero cancellati nelle loro caselle di posta, come può fare qualsiasi utente. Una cancellazione totale dei messaggi invece suggerirebbe che Facebook temeva che fossero i server del social network a poter subire un attacco.
Intanto, a seguito del caso riguardo Cambridge Analytica, il 6 aprile l’Agcom, l’autorità garante delle comunicazioni, ha annunciato di aver avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Facebook per stabilire se l’azienda non informi «adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, l’utente dell’attività di raccolta e utilizzo, a fini commerciali, dei dati che egli cede» e compia un «indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali, in cambio dell’utilizzo di Facebook, presterebbero il consenso alla raccolta e all’utilizzo di tutte le informazioni che li riguardano, in modo inconsapevole e automatico».