Tempi difficili per gli uccelli
Nelle campagne francesi la popolazione di certe specie è diminuita di due terzi: è soprattutto colpa dei pesticidi, ma non perché li avvelenano
In Francia la popolazione di uccelli che vivono nelle aree rurali è diminuita moltissimo negli ultimi 15 anni: in media di un terzo, per alcune specie di due terzi. Lo dicono due studi pubblicati da poco, uno sulle campagne di tutta la Francia, un altro sul solo dipartimento di Deux-Sèvres, nell’ovest del paese. Dal 2000 il Museo nazionale di storia naturale e il Centre national de la recherche scientifique monitorano il numero di uccelli che vivono in Francia – grazie al lavoro di ornitologi volontari – e in questo modo hanno potuto misurare la diminuzione della popolazione. Secondo i ricercatori la causa di questo fenomeno è l’uso dei pesticidi nella coltivazione di grano e mais: non perché queste sostanze avvelenino gli uccelli, ma perché riducono il numero di insetti di cui si cibano.
Benoit Fontaine, un biologo tra gli autori di uno dei due studi, dice che la situazione è «catastrofica»; secondo il Museo nazionale di storia naturale si è vicini alla «catastrofe ecologica». Tra le specie il cui numero di esemplari è diminuito di almeno un terzo ci sono la sterpazzola (Sylvia communis), l’ortolano (Emberiza hortulana) e l’allodola (Alauda arvensis); la popolazione di pispole (Anthus pratensis), uccelli migratori, è invece diminuita del 70 per cento. Il ritmo di questi cali è aumentato tra il 2016 e il 2017. Nel dipartimento di Deux-Sèvres il numero delle pernici è diminuito dell’80 per cento.
Ricerche simili in altri paesi europei hanno mostrato simili diminuzioni delle popolazioni di uccelli dovute al calo del numero di insetti: si stima che negli ultimi trent’anni il numero degli insetti che volano sia diminuito dell’80 per cento e quello degli uccelli sia diminuito di 400 milioni.
Il governo francese si è impegnato a dimezzare l’uso di pesticidi nel paese entro il 2020, ma le vendite di questi prodotti sono sempre cresciute. Queste sostanze comunque non sono l’unica ragione per cui il numero di uccelli sta diminuendo secondo i ricercatori: c’entra anche la riduzione delle aree boschive e il fatto che siano sempre meno i campi lasciati a maggese.