14 buoni film italiani da guardare su Amazon Prime Video
Commedie, film drammatici e film un po' una cosa e un po' l'altra: recenti e di qualche decennio fa
Amazon Prime Video è un servizio attivo in Italia dal dicembre 2016 e ha un notevole catalogo di film, serie tv e programmi di vario tipo, stranieri e italiani. Di recente è stato trovato un accordo per mettere a disposizione sulla piattaforma di Amazon diversi nuovi contenuti della Rai, ma già ci sono alcuni interessanti film italiani, recenti e non. Un Fantozzi, uno di Dario Argento, qualche commedia (Così parlò Bellavista e Lasciati andare), un film da poco premiato ai David di Donatello (La tenerezza) e un po’ di film di qualche decennio fa: Milano calibro 9 e Gli intoccabili. Poi ci sono anche Gomorra (il film), Boris – Il film, Smetto quando voglio: Masterclass e Tutti giù per terra, tra gli altri.
È automaticamente iscritto a Prime Video chiunque sia già iscritto ad Amazon Prime: per chi ancora non lo fosse, i primi trenta giorni sono gratis, poi si pagano 4,99 euro al mese.
La tenerezza
È diretto da Gianni Amelio, è tratto dal romanzo La tentazione di essere felici, è ambientato a Napoli ed è un film drammatico sui tanti intrecci e problemi nelle vite di padri, figli, fratelli, sorelle e fidanzati di due famiglie. Ci recitano Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti, Elio Germano e Greta Scacchi; per la sua interpretazione in questo film Renato Carpentieri ha vinto il David di Donatello per il Miglior protagonista.
Gomorra
Ormai ne conosciamo tutti la serie (da un paio di giorni si sa qualcosa in più sulla quarta stagione) e da qualche tempo sono iniziate anche le riprese della serie tratta da ZeroZeroZero e diretta da Stefano Sollima. Ma magari c’è qualcuno che in tutto questo si è perso o ha dimenticato il film del 2008, diretto da Matteo Garrone, che incassò più di 10 milioni di euro.
Il pranzo della domenica
È un film del 2003 diretto da Carlo Vanzina, che lo scrisse insieme al fratello Enrico. È una commedia ma diversa – secondo molti migliore – di quelle a cui si pensa quando si pensa ai Vanzina. Parla dei piccoli e grandi problemi di una famiglia romana. Paolo Mereghetti ne scrisse: «Orgogliosi eredi del ‘cinema di papà’, i fratelli Vanzina hanno trovato una loro chiave narrativa nella pacata ironia con cui raccontano i piccoli misfatti della vita contemporanea. Siparietti più o meno simpatici di una romanità diventata quasi ‘categoria dello spirito’. Eppure, ogni volta si resta sempre delusi, come se la loro ricerca della qualità venisse vanificata». Piacque invece a Paolo D’Agostini che scrisse su Repubblica:
Nonostante il pullulare di omaggi disseminati lungo tutto il film, Il pranzo della domenica è il capolavoro di Carlo Vanzina. E di suo fratello Enrico, che da un quarto di secolo gli sta accanto come sceneggiatore e co-produttore. […] Il pranzo della domenica si abbandona alla suggestione evocatrice di pezzi di storia della commedia all’italiana, da Una vita difficile a C’eravamo tanto amati, da Speriamo che sia femmina a La famiglia, ma secondo un ‘impasto’ di oggi e originale.
Così parlo Bellavista
È il primo, e secondo molti il migliore, film di Luciano De Crescenzo: uscì nel 1984, tratto da un omonimo romanzo scritto da De Crescenzo e pubblicato nel 1977. Parla di un professore di filosofia in pensione che, tra le altre cose, insegna filosofia ai suoi amici che non ne sanno niente. È un film pieno di frasi notevoli ma De Crescenzo è uno di quelli che in genere piace tanto o non piace per niente. La sapete la differenza tra i popoli d’amore e i popoli di libertà?
«In Italia gli inglesi sono i milanesi»
Così parlò De Crescenzo
Nel caso uno si appassionasse, su Amazon Prime Video c’è anche un documentario su De Crescenzo, che ora ha 89 anni e un anno fa ne parlò così:
Ora, per chi non lo sapesse, Antonio Napoli, il regista di questo film, è mio nipote. Un giorno è venuto a casa mia insieme alla sua coautrice, Serena Corvaglia, e mi ha parlato della sua idea di fare un documentario sulla mia vita. A quel punto ho detto: oddio, sono morto e non me ne sono accorto!
Milano calibro 9
È un film poliziottesco: cioè un film degli anni Settanta noir e poliziesco, ma all’italiana. Il regista è Fernando di Leo e ci recitarono Gastone Moschin e Barbara Bouchet. Parla di malavita.
Smetto quando voglio: Masterclass
Il secondo, dei tre. Quello in cui la banda dei ricercatori – sciolta alla fine del primo film – deve rimettersi insieme per un’operazione anti-droga commissionata dalla polizia. Anche qui Pietro (Edoardo Leo) deve prima trovare e convincere i membri – tanti vecchi, con qualche nuovo ingresso – a buttarsi nell’avventura. La versione più lunga è qui.
Tutti giù per terra
Roberto Pavanello ha scritto sulla Stampa: «Per chi nella seconda metà degli anni Novanta aveva più o meno l’età del protagonista, una ventina, guardare Tutti giù per terra era quasi come guardare la propria vita su grande schermo». Il film uscì nel 1996, tratto da un popolare romanzo di Giuseppe Culicchia e il protagonista, interpretato da Valerio Mastandrea, è un ragazzo di 22 anni che da Roma va a Torino per frequentare senza particolare voglia l’università. Decide di iscriversi al servizio civile, ma neanche lì si impegna particolarmente. Poi succedono altre cose, alcune drammatiche.
Lasciati andare
È una commedia italiana di Francesco Amato – che nel 2006 diresse Ma che ci faccio qui – e nel cast ci sono due dei più apprezzati attori italiani: Toni Servillo (che lo è da molto tempo) e Luca Marinelli (che lo è da qualche anno). Oltre a loro ci sono anche Carla Signoris, Pietro Sermonti e Giacomo Poretti, senza Aldo e Giovanni. Servillo interpreta Elia, uno psicanalista un po’ annoiato e che, spaventato dagli anni che passano e da un malore, prova a cambiare: si mette a dieta e si scrive in palestra. Tra le altre cose incontra e conosce la personal trainer Claudia.
Boris – Il film
La prima delle tre stagioni andò in onda poco più di un anno fa e il film uscì nel 2015, con tutti i personaggi della serie, impegnati questa volta a girare un film: La casta. Si apprezza anche senza aver visto la serie, ma avendo visto la serie si apprezza molto di più. C’è l’attore Pietro Sermonti che interpreta il noto attore Stanis La Rochelle che interpreta Gianfranco Fini.
Stanis: Fammi fare Fini.
René: Eh?
Stanis: Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, te lo faccio io.
René: Ma non c’è Fini nel mio film, Stanis.
Stanis: È un errore, è un errore. Tu vuoi fare un film sull’Italia senza Gianfranco Fini, Renato?
Tenebre
Horror, di Dario Argento, del 1982.
Fantozzi subisce ancora
Il quarto, diretto da Neri Parenti, del 1983.
Gli intoccabili
Non quello di Brian De Palma con Al Capone e “chiacchiere e distintivo”. Quello del 1969 diretto da Giuliano Montaldo. Il protagonista è John Cassavetes e parla di un rapinatore e del figlio che progettano una rapina a un casinò di Las Vegas: il problema è che quel casinò è conteso da due gruppi di criminali delle due coste degli Stati Uniti.
L’odore della notte
È un film drammatico del 1998, diretto da Claudio Caligari e con Valerio Mastandrea. È tratto dal romanzo Le notti di arancia meccanica di Dido Sacchettoni e parla di una banda di rapinatori nelle periferie romane degli anni Settanta.
Ci sono o arriveranno
Sono già disponibili su Amazon Prime Video anche Bar Sport, tratto dall’omonimo romanzo di Stefano Benni; Il grande cocomero, Miglior film ai David del 1993, ispirato alla storia del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice; Beata ignoranza, una recente commedia con Marco Giallini e Alessandro Gassmann; e il documentario La rabbia di Pasolini.
Prossimamente arriveranno invece su Amazon Ammore e Malavita, Nico 1988, Brutti e cattivi, Una questione privata, Addio fottuti musi verdi e Amori che non sanno stare al mondo.