Israele ha cancellato l’accordo sui migranti
Prevedeva la ricollocazione di migliaia di persone e secondo Benjamin Netanyahu doveva coinvolgere anche Italia e Germania, che però sono cadute dalle nuvole
Il governo di Israele ha annunciato di avere cancellato l’accordo con l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) sulla ricollocazione di migliaia di migranti africani che vivono in Israele. L’accordo era stato annunciato dallo stesso governo di Israele ieri mattina, e prevedeva che 16mila migranti provenienti da Eritrea e Sudan fossero trasferiti da Israele verso alcuni «paesi occidentali». Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva specificato in una successiva conferenza stampa che tra questi «paesi occidentali» c’erano anche Italia, Germania e Canada. Il governo italiano e quello tedesco avevano però negato di essere a conoscenza dell’accordo e Netanyahu era stato criticato anche dalla sua coalizione di governo.
Verso le 22 di ieri, dopo una specie di smentita del governo israeliano, lo stesso Netanyahu aveva scritto un post su Facebook per spiegare la sua posizione e per annunciare la temporanea sospensione dell’accordo con l’UNHCR. Questa mattina, dopo una riunione con i ministri del suo governo e secondo Haaretz a causa delle pressioni della destra, Netanyahu ha annunciato la cancellazione del piano.
Tutta la vicenda, che si è svolta nel giro di poco più di un giorno, ha provocato parecchia tensione tra Israele da una parte e Italia e Germania dall’altra. In Italia le dichiarazioni di Netanyahu riguardo al ricollocamento dei migranti eritrei e sudanesi sono state immediatamente commentate da alcuni politici, tra cui il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, che ha detto: «Appena si insedierà, il nuovo governo rimanderà a casa loro tutti i clandestini. Altro che accogliere quelli espulsi da Israele». Maria Stella Gelmini (Forza Italia) ha chiesto addirittura «l’annullamento di tutti gli accordi internazionali firmati dal governo in carica», una cosa esagerata e mai vista per un incidente diplomatico così piccolo. Il Movimento 5 Stelle ha commentato: «La politica migratoria dell’Italia la decide l’Italia, e quindi il prossimo governo italiano, non l’UNHCR». Nel frattempo, comunque, il ministero degli Esteri e quello degli Interni avevano smentito l’esistenza di qualsiasi accordo con Israele, e lo stesso aveva fatto Carlotta Sami, la rappresentante per l’Europa meridionale dell’UNHCR.
Il governo della Germania, così come quello italiano, ha negato l’esistenza di qualsiasi accordo già ieri sera, mentre il Canada ha rinnovato la sua disponibilità a Netanyahu a prendere 2mila richiedenti asilo da Israele. Funzionari canadesi e israeliani hanno detto al quotidiano canadese Globe and Mail che la decisione del primo ministro canadese Justin Trudeau non cambierà, nonostante la sospensione dell’accordo.