Alle presidenziali in Costa Rica ha vinto il candidato di sinistra
Il nuovo presidente sarà Carlos Alvarado Quesada, che in campagna elettorale si era schierato a favore dei matrimoni gay
Il candidato di centro-sinistra Carlos Alvarado Quesada, del Partito Azione Cittadina attualmente al governo, ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Costa Rica e dal prossimo maggio sarà presidente del paese. Con il 95 per cento delle schede scrutinate, Alvarado Quesada è in vantaggio con il 61 per cento dei voti e il suo sfidante – il conservatore Fabricio Alvarado – ha riconosciuto la sconfitta.
Carlos Alvarado Quesada ha 38 anni, è uno scrittore di romanzi ed era ministro del Lavoro nel governo uscente del Partito Azione Cittadini. La sua vittoria è arrivata con un margine più ampio di quello previsto dai sondaggi, che avevano sovrastimato il consenso verso il 43enne Fabricio Alvarado, vincitore del primo turno delle elezioni lo scorso 4 febbraio. Festeggiando la vittoria con i suoi sostenitori nelle prime ore di lunedì, Alvarado Quesada ha promesso di formare un “governo di tutti”, insistendo sugli ideali di libertà e uguaglianza che avevano caratterizzato le ultime settimane della sua campagna elettorale.
Il grande tema degli ultimi mesi in Costa Rica era stato quello dei matrimoni gay, che il paese dovrà necessariamente riconoscere dopo una sentenza vincolante della Corte interamericana dei diritti umani del gennaio 2018. La sentenza era arrivata dopo un appello presentato dal governo dell’attuale primo ministro del Costa Rica, Luis Guillermo Solís, ma aveva scatenato reazioni molto dure nel paese. Fabricio Alvarado – un cantante cristiano evangelico noto per le sue posizioni socialmente conservatrici – aveva sfruttato politicamente il vasto dissenso verso i matrimoni gay ancora presente nelle zone rurali del paese ed era diventato a sorpresa il favorito per la vittoria, nonostante provenga dal piccolo Partito di restaurazione nazionale. Alvarado Quesada, dall’altra parte, si era detto favorevole ai matrimoni gay e aveva promesso che il suo governo avrebbe recepito la sentenza della Corte, in continuità con il governo in carica.
Al primo turno delle elezioni, Fabricio Alvarado aveva avuto il 25 per cento dei voti, mentre Alvarado Quesada era arrivato al 22 per cento. Siccome nessuno dei due candidati aveva raggiunto al 40 per cento, era stato necessario il ballottaggio di ieri, a cui si era arrivati con una situazione di grande incertezza sul risultato finale. Fabricio Alvarado ha detto che aiuterà il futuro presidente a governare il paese e ha ringraziato i suoi sostenitori: «Non siamo tristi, perché abbiamo fatto la storia, perché il nostro messaggio ha toccato le fibre più profonde della società di questo paese».