Il calendario delle consultazioni
Quando inizierà e quanto durerà la fase in cui il presidente della Repubblica incontra i partiti per decidere a chi affidare il governo
Le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella cominceranno mercoledì 4 aprile. Il capo dello stato accoglierà le delegazioni dei vari partiti e chiederà loro se e con chi sono disposti a fare un governo. È quel momento in cui tutti i telegiornali e i programmi politici si collegano con il Quirinale e riprendono una porta, di solito chiusa, con ai lati due corazzieri; dalla porta escono i capi delegazione dei vari partiti, che riferiscono degli incontri durante una breve conferenza stampa.
È un evento che probabilmente ricordiamo tutti, anche perché avviene abbastanza spesso: l’ultima volta è stato nel dicembre 2016 e ha preceduto la nascita del governo Gentiloni. Le consultazioni della settimana prossima si svolgeranno così:
4 aprile
Ore 10 e 30, Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato
Ore 11 e 30, Roberto Fico, presidente della Camera
Ore 12 e 30, Giorgio Napolitano, presidente emerito
Ore 16, Gruppo per le autonomie
Ore 16 e 45, Gruppo misto al Senato
Ore 17 e 30, Gruppo misto alla Camera
Ore 18 e 30, Fratelli d’Italia
5 aprile
Ore 10, Partito Democratico
Ore 11, Forza Italia
Ore 12, Lega
Ore 16 e 30, Movimento 5 Stelle
Le consultazioni si tengono nello Studio alla Vetrata, l’ufficio di rappresentanza dove il presidente della Repubblica incontra gli altri capi di stato; il lavoro quotidiano del capo dello stato, invece, si svolge di solito nello Studio alla Palazzina, dall’altra parte dell’edificio.
Le consultazioni vengono fatte da decenni, sono una prassi consolidata, ma in realtà non sono regolate dalla legge o dalla Costituzione. Per tradizione cominciano dai gruppi parlamentari più piccoli e si concludono con il partito che ha la rappresentanza più numerosa. Il centrodestra ha deciso di partecipare diviso, quindi l’ultimo incontro, quello con il partito più numeroso, sarà con il Movimento 5 Stelle.
Al termine delle consultazioni il presidente della Repubblica può decidere di affidare l’incarico di formare il governo a una delle personalità che gli sono state indicate, oppure può affidare un “pre-incarico”, come accadde al segretario del PD Pier Luigi Bersani nel 2013. È una pratica non codificata dalla legge che serve per dare al possibile presidente del Consiglio ulteriore tempo per verificare se sia possibile formare una maggioranza.
Non è ancora chiaro come andranno le consultazioni e cosa diranno le varie delegazioni. Per il momento, le distanze tra Lega, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e PD sembrano molto ampie, ma nei prossimi giorni ci saranno nuove trattative. Diversi esperti e giornalisti scrivono in questi giorni che, con ogni probabilità, per arrivare alla formazione di un governo sarà necessario un secondo giro di consultazioni.