Posti pieni di batteri intorno a noi
Le paperelle per fare il bagno ai bambini, per esempio, sono pieni di batteri e funghi: come molti altri oggetti di uso quotidiano
La plastica di cui sono fatte le paperelle e gli altri giocattoli per fare il bagno ai bambini è un ottimo posto per crescere per batteri e funghi. Lo ha appurato un gruppo di ricercatori dell’Eawag, l’Istituto Federale Svizzero di Scienza e Tecnologia Acquatica, autori di uno studio pubblicato su Nature per cui sono stati analizzati 19 giocattoli da bagno usati a lungo da alcuni bambini di diverse famiglie. Grazie alle sostanze contenute nell’acqua dell’acquedotto, nei prodotti per lavarsi e nei fluidi corporei, e a tutte le altre che per una ragione o per l’altra si trovano in un bagno, la plastica flessibile di cui sono fatti questi giocattoli, nella maggior parte dei casi cloruro di polivinile (PVC) o gomma siliconica, favorisce la proliferazione di funghi e batteri.
Nello studio dell’Eawag non è stata fatta una valutazione dei rischi connessi alla presenza dei batteri nei giocattoli per il bagno (non era quello il suo scopo) ed esistono moltissimi batteri completamente innocui per le persone, ma è comunque utile sapere che certe cose non sono proprio pulite anche se lo sembrano. Ci sono molti altri oggetti di uso quotidiano per cui si può fare un discorso simile: il Guardian ne ha fatto una lista, a cui ne abbiamo aggiunto uno fondamentale, così potete saperne qualcosa in più. Astenersi ipocondriaci.
Le spugne
Nel 2011 l’organizzazione NSF International, che si occupa di fissare standard internazionali per la sicurezza di vari tipi di prodotti, testò trenta diversi oggetti di uso quotidiano e scoprì che quelli su cui si trovano più batteri sono proprio i canovacci e le spugne da cucina. Se ne è parlato di nuovo la scorsa estate per via di uno studio che diceva che c’erano più batteri sulle spugne da cucina che venivano lavate regolarmente rispetto a quelle che invece non venivano lavate: ci sono molti batteri nelle spugne ed è bene sostituirle quando iniziano ad avere un cattivo odore. Qui potete leggere alcuni consigli su come avere spugne più pulite. In sintesi: usatele nel modo giusto, pulitele nel modo giusto e buttatele via quando è bene farlo.
Gli spazzolini da denti
Anche sugli spazzolini da denti e nei contenitori che usiamo per riporli ci sono dei batteri. Ci sono però dei semplici modi per limitarne la proliferazione: non tenere i cappucci protettivi sulla testa degli spazzolini quando non siete in viaggio, dato che la condensa che si crea dopo aver riposto uno spazzolino umido favorisce i batteri; riporli in posizione verticale, in modo che la testa si asciughi bene; pulire regolarmene il recipiente in cui li tenete.
I taglieri
Soprattutto se li usate per tagliare carne e salumi. Quelli di legno hanno vari interstizi sulla loro superficie in cui è facile che proliferino i batteri, ragione per cui vanno lavati sempre dopo l’uso, anche se vi sembrano puliti.
Le lavatrici
I batteri nelle lavatrici entrano perché ce li mettiamo noi: attraverso i nostri indumenti sporchi. È vero che a certe temperature e con la candeggina vengono uccisi, ma molti dei lavaggi che si fanno normalmente, soprattutto se si tiene all’ambiente e al costo dell’elettricità, non hanno le caratteristiche necessarie per uccidere i batteri: per quello servono almeno 60°C. C’è comunque un sistema per ridurre la quantità di germi presenti in una lavatrice: fare lavaggi periodici a cestello vuoto usando la candeggina. Per quanto riguarda i batteri sui vestiti, quando fa caldo farli asciugare al sole è una buona idea: è uno dei sistemi più efficaci per farli morire.
I contenitori per il ghiaccio
Vengono lavati meno spesso di altre cose – nei ristoranti e nelle case – perché si pensa che siano puliti, dato che contengono solo acqua. Però nell’acqua sono spesso presenti batteri in piccole quantità, quindi è bene lavarli come il resto degli oggetti che entrano in contatto con il cibo.
Le tastiere dei computer
Nel 2008 l’associazione di consumatori britannica Which? fece analizzare 33 tastiere per computer di vari uffici di Londra: su quattro trovò dei batteri potenzialmente pericolosi; una risultò piena di batteri tanto quanto una delle assi del water dello stesso ufficio. Sulle tastiere si accumula la polvere, possono finire briciole e saliva e anche altre cose, a seconda di ciò che facciamo mentre usiamo i nostri computer (ehm). È quindi buona norma igienica tenerle pulite: togliendo le briciole, quando ce ne finiscono sopra, spolverando con un tessuto che non lasci pelucchi e ogni tanto disinfettando con una salvietta intinta nell’alcol.
Le assi del water
La giornalista di The Verge Alessandra Potenza ha fatto una ricerca su ciò che dice la letteratura scientifica sull’igiene nei bagni pubblici per giustificare il fatto che, diversamente da molte sue colleghe, non si siede sull’asse quando li usa. Ciò che ha scoperto parlando con molti microbiologi è che il rischio di contrarre una malattia sedendosi sull’asse del water di un bagno pubblico è praticamente pari a zero. Charles Gerba, professore all’Università dell’Arizona, le ha detto che le assi dei water sono tra le cose più pulite che ci sono nei bagni e che sui taglieri ci sono 200 volte più batteri fecali come Escherichia coli rispetto a quelli che ci sono sulle assi dei water domestici. È così per due ragioni: la prima è che le assi sono tra le cose che vengono pulite più accuratamente nelle case, e nei bagni di uffici e ristoranti sono pulite almeno una volta al giorno; la seconda è che la plastica di cui sono fatte le assi, che non è in contatto con sostanze liquide, non è ospitale per la proliferazione dei batteri.
In ogni caso anche se un’asse su cui vi sedete dovesse essere piena di batteri, questi non vi danneggerebbero a meno che non abbiate delle ferite aperte sulla pelle delle cosce, perché la pelle è uno schermo per i batteri. L’unico modo in cui potete infettarvi con dei batteri presenti in un bagno è se finiscono sulle vostre mani e poi da lì nella vostra bocca o sui vostri genitali: per questo è importante lavarsi le mani dopo essere andati in bagno.