Nuove ritorsioni contro la Russia
Gli Stati Uniti e diversi paesi europei, tra cui l'Italia, hanno espulso oltre 100 funzionari e diplomatici russi come risposta al caso della spia avvelenata a Salisbury
Lunedì gli Stati Uniti e diversi paesi europei, tra cui l’Italia, hanno espulso dei funzionari e diplomatici russi, come risposta al caso dell’avvelenamento della spia russa Sergei Skripal e della figlia Yulia, avvenuto in Inghilterra lo scorso 4 marzo. Dopo le 23 espulsioni ordinate dal Regno Unito decise negli scorsi giorni, la prima ministra Theresa May aveva chiesto agli altri paesi della NATO di contribuire a questa forma di sanzioni contro il governo del presidente russo Vladimir Putin, che il Regno Unito sospetta fortemente essere responsabile del tentato omicidio di Skripal.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato l’espulsione dal paese di 60 diplomatici e funzionari russi e la chiusura del consolato russo a Seattle. Dodici delle persone interessate dall’espulsione lavoravano alle Nazioni Unite su New York, mentre le altre 48 lavoravano per l’ambasciata di Washington: tutti erano accomunati, secondo l’amministrazione Trump, dall’attività di intelligence contro la sicurezza nazionale statunitense. Il consolato di Seattle sarebbe stato il centro principale di queste attività, oltre che molto vicino a una base navale americana. I 60 diplomatici e funzionari avranno 7 giorni per lasciare il paese insieme alle loro famiglie.
L’Italia ha ordinato l’espulsione di due diplomatici, la Francia e la Germania di quattro, e in totale sono 14 gli stati dell’Unione Europea che hanno preso provvedimenti analoghi, secondo quanto ha detto oggi il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. La Polonia ha espulso a sua volta quattro diplomatici russi, la Repubblica Ceca e la Lituania tre, i Paesi Bassi due, l’Estonia, la Croazia, la Svezia e la Romania uno. Il ministero degli Esteri tedesco ha fatto sapere che le espulsioni sono anche una conseguenza degli attacchi informatici subiti dal governo, che ritiene siano responsabilità della Russia, oltre che «un segno forte di solidarietà con il Regno Unito, che segnala l’impegno del governo tedesco a non lasciare impuniti gli attacchi contro i nostri alleati e partner più stretti».