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  • Domenica 25 marzo 2018

Oggi è la Domenica della palme: perché si festeggia?

È una festa della tradizione cattolica che quest’anno cade oggi: segna l’inizio della Settimana Santa

La Santa Messa in occasione della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro, Città del Vaticano (LaPresse/Stefano Costantino)
La Santa Messa in occasione della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro, Città del Vaticano (LaPresse/Stefano Costantino)

La Domenica delle Palme, chiamata anche Domenica della Passione del Signore, è una festa della tradizione cattolica che quest’anno cade oggi, domenica 25 marzo. Secondo il calendario liturgico cattolico è la domenica che segna l’inizio della Settimana Santa – gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo – e precede la domenica di Pasqua. È osservata dai cattolici, dagli ortodossi e dai protestanti, e cade durante la Quaresima, che termina giovedì, primo giorno del cosiddetto “Triduo Pasquale”.

(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

Cosa c’entrano le palme?

La Domenica delle Palme ricorda l’ingresso a Gerusalemme di Gesù, che – come raccontato nel Vangelo secondo Giovanni – fu accolto da una folla festante, che lo salutò agitando rami di palma.

Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: «Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d’asina».

[Vangelo secondo Giovanni, 12, 12 – 15]

Come viene celebrata la Domenica delle Palme?

Ogni anno, nella domenica prima di Pasqua, i sacerdoti benedicono i rami di ulivo o di palma portati dai fedeli all’esterno delle chiese. Dopodiché una piccola processione porta le palme all’interno della chiesa per la celebrazione della messa, che comprende la lettura della Passione di Gesù. I rametti di ulivo e di palma benedetti vengono poi distribuiti ai fedeli, che li portano a casa per tenerli come simbolo di pace e per passarli ad amici e parenti.

L’evangelista Giovanni parla espressamente di rami di palma, ritenuti un simbolo di trionfo, e non di rami di ulivo. Secondo storici ed esperti di religione, in Italia i rami di ulivo sarebbero stati introdotti nella tradizione popolare a causa della scarsità di palme in diverse aree del paese e dell’abbondanza di potature di ulivo in questa stagione dell’anno.