Un altro colpo alla libertà di stampa in Turchia
La società Dogan ha accettato di vendere a un gruppo editoriale vicino al governo due dei suoi media più indipendenti: il quotidiano Hurriyet e l'emittente CNN Turk
La società turca Demiroren Holding, considerata molto vicina al presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, comprerà il gruppo media della Dogan Holding, società che tra le altre cose possiede il noto e rispettato quotidiano Hurriyet e l’emittente CNN Turk. L’accordo, che dovrebbe essere ufficializzato oggi ma che è stato anticipato da diversi giornali turchi e da Reuters, rischia di ridurre ulteriormente la libertà di stampa in Turchia, portando sotto la sfera di influenza del governo due dei pochi media del paese ancora considerati indipendenti.
Il costo dell’operazione, ha confermato in un comunicato il gruppo editoriale Dogan, si aggira attorno agli 890 milioni di dollari.
La sezione media della Dogan Holding, così come il suo fondatore, l’ottantenne Aydin Dogan, sono visti da tempo come parte dell’establishment laico della Turchia. Erdoğan ha accusato più volte la Dogan di essere parziale e di fare campagne politiche contro la sua forza politica, il Partito per la giustizia e lo sviluppo (più noto con la sigla AKP), accusa però che la società ha sempre negato. Nel 2009 Dogan era stata anche multata di 2,5 miliardi di dollari per tasse non pagate: secondo gli oppositori del governo, la misura doveva servire per indebolire i media critici nei confronti di Erdoğan e Aydin Dogan dovette vendere a Demiroren parte della sua sezione media, tra cui il quotidiano Vatan. Andrew Finkel, esperto e commentatore di cose turche, ha detto a Reuters che l’accordo in via di definizione segna un «aumento della monopolizzazione dell’opinione» in Turchia. Dopo che sarà ufficializzata la vendita, 21 dei 29 quotidiani nazionali turchi saranno sotto il controllo di società che appoggiano il governo di Erdoğan.
La situazione della libertà di stampa in Turchia è diventata molto critica dal luglio 2016, cioè dal tentato e fallito colpo di stato contro Erdoğan. Da allora il governo turco ha arrestato diversi importanti giornalisti d’opposizione e ha fatto chiudere o costretto alla vendita alcuni dei più noti giornali critici nei suoi confronti, come per esempio i quotidiani Cumhuriyet e Zaman.