Cos’è “Ammore e malavita”, il Miglior film ai David di Donatello
È diretto dai Manetti Bros. ed è una commedia musicale che parla dell'amore tra un'infermiera e lo scagnozzo di un camorrista
Ammore e malavita è una commedia musicale diretta dai Manetti Bros. (i fratelli Marco e Antonio Manetti) che il 21 marzo ha vinto il più importante premio del cinema italiano, il David di Donatello per il Miglior film. Ammore e Malavita era il film con più candidature e ha vinto quattro premi, compresi quelli per la Miglior attrice non protagonista (a Claudia Gerini), per le Migliori musiche (Pivio & Aldo de Scalzi) e per la Miglior canzone originale (“Bang Bang”). Il film è uscito in Italia a ottobre, incassando circa un milione e mezzo di euro.
I Manetti Bros. sono anche sceneggiatori del film e negli ultimi anni hanno diretto anche i film Piano 17, Cavie, L’arrivo di Wang, Paura e Song’e Napule e tutti gli episodi della serie tv L’ispettore Coliandro. In Ammore e malavita recitano Giamapolo Morelli, Serena Rossi, Carlo Buccirosso e Raiz.
La storia parla di Ciro, un killer al servizio del boss detto “o’ re do pesce” e della sua relazione con Fatima, un’infermiera che non ha nulla a che fare con la malavita. Una notte, Fatima vede per caso qualcosa che non dovrebbe e Ciro viene incaricato di ucciderla. Ciro e Fatima, che si conoscono da quando erano ragazzi, si innamorano.
Roberto Nepoti scrisse su Repubblica che Ammore e malavita è «un talentuoso ibrido di sceneggiata napoletana e musical all’americana»; Maurizio Porro scrisse del film che «conquista per lo spirito con cui [i Manetti Bros.] aprono, coi tempi di un film vero, pagine inedite su un cinema italiano morto di inerzia». Alessandra Levantesi Kezich spiegò invece sulla Stampa lo stile e l’approccio al cinema dei Manetti Bros., criticandone alcuni aspetti:
Scanzonati e anti-intellettualistici, i Manetti Bros non hanno mai nascosto di far cinema per divertirsi e divertire; un’attitudine simpatica e rinfrescante, il cui contraltare è una certa superficialità o mancanza di rigore a rischio di appiattire i loro film su un registro di facile parodia. Parliamo delle banali scenette d’azione alla James Bond; del televisivo numero musicale L’amore ritrovato, versione italianizzata di ‘What a Feeling’ da ‘Flashdance’; del maldestro e inutile intermezzo americano.