10 film che escono nei prossimi 10 giorni
È un periodo fortunato: le cose da sapere per arrivare al cinema con le idee chiare
Ogni tanto capita che nei cinema italiani ci siano periodi migliori di altri: uno inizia domani, giovedì 22 marzo, e finisce a fine mese: escono film tra loro diversi, ognuno interessante per qualche motivo. Ne usciranno due di cui si è parlato prima degli Oscar (Tonya e Un sogno chiamato Florida), due italiani che puntano a far ridere ma-non-solo (Io c’è e Contromano), due per bambini (Nelle pieghe del tempo e Peter Rabbit), uno francese di cui si parla molto bene, uno con i robottoni che combattono contro mostri giapponesi e uno nuovo di Steven Spielberg. Almeno uno che vi piace lo trovate.
Un sogno chiamato Florida (22 marzo)
Di cosa parla: è ambientato in un motel, tutto con tinte rosa-viola, in cui vivono persone piuttosto povere, ognuna con i suoi problemi. Tra le altre cose nel motel ci sono alcuni bambini: è estate, non c’è scuola e loro passano il tempo a vagabondare nei paraggi. La bambina protagonista è interpretata da Brooklynn Prince, nata nel 2010, e l’indaffarato gestore del motel è Willem Dafoe. È diretto da Sean Baker, regista di Tangerine.
Com’è: la fotografia è notevole, soprattutto per tutti i colori (non solo rosa e viola) dei capelli, dei vestiti e degli edifici. La storia è di quelle in cui non succede granché, di certo non nella prima ora. È uno di quei film che più che raccontare una storia, racconta alcuni personaggi. È piaciuto molto a molti critici americani: Allissa Wilkinson ha scritto su Vox che «fa ridere e fa restare immobili in silenzio, e costringe a smettere di semplificare le vite delle persone».
Petit Paysan – Un eroe singolare (22 marzo)
Di cosa parla: di un allevatore particolarmente affezionato alle sue 26 mucche (le sogna e le chiama per nome). A un certo punto l’allevatore viene a sapere che si sta diffondendo una strana e pericolosa epidemia tra le mucche, e una delle sue viene contagiata. Inizia a preoccuparsi tantissimo e a diventare particolarmente protettivo.
Com’è: Paolo Mereghetti ha scritto sul Corriere della Sera che il film è «una grande storia d’amore, appassionata, così totalizzante da far smarrire il senso della realtà». Le premesse potrebbero far pensare a una commedia: non lo è.
Pacific Rim – La rivolta (22 marzo)
Di cosa parla: è il seguito di quello del 2013 diretto da Guillermo del Toro, con protagonisti mostri giganti dall’aspetto rettile e robot giganti. Questo è diretto da Steven S. DeKnight, al suo primo film, e parla più o meno della stessa cosa. È ambientato dieci anni dopo la fine del precedente. Il protagonista è John Boyega, Finn di Star Wars.
Com’è: l’opinione prevalente è che sia come l’altro, solo meno bello e non diretto da del Toro. Facendo una sintesi delle principali recensioni il sito Rotten Tomatoes ha scritto che «non vince nessun punto per originalità o sottigliezza, ma riesce a dare abbastanza di quegli scontri robot-contro-kaiju [mostri della fantascienza giapponese] che erano piaciuti agli estimatori del primo».
Peter Rabbit (22 marzo)
Di cosa parla: parla di un coniglio e dei suoi amici animali. È un film a tecnica mista (con personaggi animati ma anche immagini e personaggi reali) basato sulla serie tv Peter coniglio, a sua volta basata su una storia scritta da Beatrix Potter. Nella versione italiana il protagonista è doppiato da Nicola Savino. È diretto da Will Gluck, il regista di Easy Girl e Amici di letto.
Com’è: le recensioni sono così-così, ma Rotten Tomatoes ha scritto che «dovrebbe essere in grado di far divertire i bambini, forse rischiando di non piacere ai puristi della serie animata».
Hostiles – Ostili (22 marzo)
Di cosa parla: è un western ambientato alla fine dell’Ottocento e parla di un capitano dell’esercito statunitense – interpretato da Christian Bale – che accetta, controvoglia, di riaccompagnare una famiglia di nativi americani nelle terre in cui abitavano. Il regista è Scoot Cooper, quello di Black Mass – L’ultimo gangster.
Com’è: molti ne hanno apprezzato la fotografia, ma tanti ne hanno criticato la scrittura. Tood McCarthy ha scritto su Hollywood Reporter che è un film «contemplativo», che «probabilmente piacerà a chi conosce e apprezza i vecchi western, ma che potrebbe non piacere agli spettatori più giovani».
Ready Player One (28 marzo)
Di cosa parla: di un futuro in cui c’è uno sterminato gioco chiamato Oasis a cui giocano tutti, con dei visori simili a quelli per la realtà virtuale, per sfuggire da una realtà che, per molti, non è particolarmente piacevole. Un giorno si scopre che l’inventore di Oasis ha nascosto un premio: chi lo trova per primo diventerà il suo erede, con il pieno controllo sul mondo virtuale. Inizia quindi una guerra per trovarlo, in mezzo alla quale finisce il protagonista, un adolescente di nome Wade Watts. L’adolescente è Tye Sheridan, il regista è Steven Spielberg e la storia è tratta da un libro del 2010 di Ernest Cline.
Com’è: è un film vivace e pienissimo di effetti speciali. La prima prova da superare per vincere il premio è una corsa per le strade in cui succede di tutto, e a complicare la sfida ci sono anche un T-Rex e King Kong. È uno di quei film per cui la visione in 3D potrebbe essere davvero presa in considerazione. Un’altra cosa per cui va visto sono le decine di citazioni – a volte palesi, altre volte più nascoste – di cose della cultura popolare degli ultimi decenni (film, canzoni e soprattutto videogiochi).
Tonya (29 marzo)
Di cosa parla: di Tonya Harding, che negli anni Novanta è stata una campionessa statunitense di pattinaggio artistico su ghiaccio. Harding era diversa – per storia personale e carattere – dallo stereotipo della pattinatrice artistica. Aveva una grande rivalità con un’altra pattinatrice, che qualche mese prima delle Olimpiadi fu aggredita da un uomo che la colpì a un ginocchio con un manganello della polizia. Harding è interpretata da Margot Robbie, che ha ricevuto molti apprezzamenti per la sua interpretazione. Sua madre è interpretata da Allison Janney, che ha vinto l’Oscar per la Miglior attrice non protagonista.
Com’è: tra i film di questa lista è quello che è in genere piaciuto di più, insieme a Un sogno chiamato Florida. È tratto da una storia vera, così assurda da farsi chiedere perché nessuno ci avesse mai fatto un film come questo. Parla di un’atleta con una vita complicata, cresciuta in una famiglia povera e problematica. Ci sono scene di pattinaggio, ma non è un film sul pattinaggio: è un film su Tonya Harding e su tutto quello che le è girato attorno.
Io c’è (29 marzo)
Di cosa parla: Edoardo Leo interpreta il proprietario di un bed and breakfast in crisi, che decide di trasformare la sua attività in un luogo di culto. Per farlo ha bisogno di fondare una nuova religione: lo “Ionismo”, una fede basata sull’Io. Margherita Buy interpreta sua sorella, una commercialista che capisce come una religione possa essere utile per non pagare le tasse; Giuseppe Battiston interpreta uno scrittore fallito che diventa ideologo del movimento. Il regista è Alessandro Aronadio.
Com’è: è una di quelle commedie italiane che oltre a far ridere provano a fare un po’ di satira sociale. Leo e Battiston sono considerati tra i migliori nel genere: hanno per esempio entrambi recitato in Perfetti sconosciuti.
Contromano (29 marzo)
Di cosa parla: Antonio Albanese interpreta un pacato uomo di cinquant’anni, intorno al quale iniziano a un certo punto a aprire attività gestite da un egiziano e un senegalese. Decide quindi di prendere il senegalese, Oba, e di riportarlo a casa sua, in Senegal. Diventa un viaggio contromano, da nord a sud, per riportare Oba (e sua sorella) “a casa loro”: «Traghetto Napoli-Tunisi e poi tutta una tirata fino in Senegal». Tra gli sceneggiatori del film c’è anche Andrea Salerno – direttore di La7, noto prima per Gazebo e poi per Propaganda – e con lui ha collaborato anche Makkox.
Com’è: come il precedente, è una commedia ma c’è anche altro. Poi dipende, deve piacere Albanese.
Nelle pieghe del tempo
Di cosa parla: di una ragazza che – insieme al fratello minore e a un amico – viaggia nello spazio e nel tempo per trovare il padre scienziato. Il film ha molti e ricercati effetti speciali e Disney ci ha investito molti soldi. È un film fantasy per ragazzi, tratto da un libro degli anni Sessanta della scrittrice Madeleine L’Engle; stato scritto da Jennifer Lee, regista di Frozen, e diretto da Ava DuVernay, regista di Selma. Tra gli attori ci sono Oprah Winfrey, Reese Witherspoon, Chris Pine, Michael Pena e Zach Galifianakis.
Com’è: un’avventura per lo Spazio e il tempo, fatta da Disney, con tanti effetti speciali e alcuni ottimi attori. Christopher Orr di Atlantic ha scritto «vedetelo con un bambino, o con gli occhi di un bambino»; Tasha Robinson ha scritto su The Verge che «non è un film per cinici, o per adulti».