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  • Martedì 20 marzo 2018

I video di Assad che guida la sua Honda grigia nel traffico di Damasco

Con fare visibilmente rilassato, senza apparenti misure di sicurezza: il presidente siriano era diretto a Ghouta orientale, zona di guerra

Bashar al Assad mentre guida a Damasco
Bashar al Assad mentre guida a Damasco

L’account di YouTube del presidente siriano Bashar al Assad ha pubblicato ieri alcuni video piuttosto sorprendenti: mostrano Assad visibilmente rilassato mentre guida la sua Honda grigia nel mezzo del traffico di Damasco, indossando un paio di occhiali da sole, muovendo il volante con due dita e appoggiando di tanto in tanto il gomito sul finestrino, apparentemente senza alcuna misura di sicurezza particolare. Assad dice di essere diretto a Ghouta orientale, l’unica area della periferia della capitale siriana ancora parzialmente controllata dai ribelli e da settimane sottoposta a intensi bombardamenti del regime siriano e dei russi, suoi alleati.

In uno dei video, Assad dice: «Stiamo andando a vedere com’è la situazione a Ghouta. A vedere le forze armate che stanno combattendo e le aree liberate», dove con il termine “liberate” intende le aree riconquistate dai suoi alleati e sottratte ai ribelli. Oltre alla stranezza dei video – non è frequente vedere un capo di stato di un paese in guerra che si fa riprendere mentre guida da solo una macchina in mezzo al traffico della sua città – le immagini diffuse ieri mostrano quanto Assad e il suo regime si sentano al sicuro, in una posizione di forza. Per anni Assad si era mostrato molto poco in pubblico, soprattutto prima che l’intervento della Russia nella guerra, nel novembre 2015, ribaltasse le sorti del conflitto a suo favore. Oggi le cose sono molto diverse.

In un altro video si vede Assad a Ghouta mentre si congratula con i suoi soldati, stringe la mano agli abitanti della zona e bacia ai loro figli piccoli.

Il giornalista Beh Hubbard ha scritto sul New York Times che da molti anni Assad cerca di promuovere la sua immagine di uomo-del-popolo, a differenza di altri capi di stato che puntano per esempio sulla dimostrazione di forza con parate militari e simili. Nella sua rappresentazione della guerra, a combattere sono i suoi soldati (e alleati) contro i terroristi, categoria di cui farebbero parte anche i ribelli. Il fatto di considerare come “terroristi” tutti i suoi nemici permette al regime di Assad non solo di squalificarli come avversari, ma anche di alzare il livello della violenza fino a usare metodi brutali, come successo in passato nella battaglia di Aleppo, e come sta succedendo proprio a Ghouta orientale.