Il M5S si rimangia tutto su Emanuele Dessì
Era il controverso candidato di Ostia che aveva firmato una "rinuncia alla candidatura": in realtà sarà ammesso nel gruppo parlamentare
Danilo Toninelli, futuro capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle, ha annunciato che il controverso candidato – e senatore – Emanuele Dessì sarà ammesso nel gruppo del Movimento nonostante avesse firmato una rinuncia alla candidatura su richiesta del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Dessì, che ha 54 anni, è stato eletto nel listino proporzionale del collegio Lazio 3, ed è considerato vicino alla deputata Roberta Lombardi. La sua candidatura aveva causato diverse polemiche a causa di un video in cui lo si vede insieme a un membro del clan di Ostia degli Spada, un post su Facebook in cui si vanta di aver «menato un ragazzo rumeno» e l’affitto irrisorio della casa popolare che gli è stata assegnata (qui avevamo raccontato quello che si sa della sua storia).
Dopo che erano emerse queste notizie, diversi esponenti del M5S avevano chiesto che fossero presi provvedimenti. Di Maio allora aveva detto: «Ho sentito Emanuele Dessì oggi, e abbiamo prima di tutto convenuto che è incensurato, non è un impresentabile, ma lui stesso ha convenuto con grande senso di responsabilità che continuare a farsi strumentalizzare per attaccare il M5S non ha senso, quindi mi ha dichiarato la sua volontà di fare un passo indietro e ha rinunciato alla sua candidatura e ha rinunciato alla sua eventuale elezione in Parlamento».
In molti all’epoca fecero notare che la “rinuncia alla candidatura” di cui parlava Di Maio è un atto privo di alcun valore, e non è possibile obbligare qualcuno in anticipo a lasciare l’incarico da parlamentare. Di Maio rispose che avrebbe personalmente denunciato per danno d’immagine del Movimento quei parlamentari che non si fossero dimessi. Dessì, però, non ha né rinunciato all’elezione né è stato denunciato. Il capogruppo Toninelli ha detto che nel suo profilo non c’è niente che impedisca la sua candidatura e che quindi può far parte senza alcun problema del gruppo del Movimento al Senato.