Il primo ministro slovacco Robert Fico si dimetterà in seguito all’omicidio del giornalista Ján Kuciak
In risposta a una crisi politica che ha portato alle più grandi proteste di piazza dalla fine del regime comunista nel paese
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha detto che si dimetterà a patto che il suo partito possa scegliere il suo successore: è l’ultimo tentativo di fermare la crisi politica iniziata a fine febbraio con l’omicidio del giornalista Ján Kuciak e della sua compagna. Kuciak aveva 27 anni e lavorava da tre anni per il sito di notizie slovacco Aktuality; il suo corpo è stato trovato insieme a quello di Martina Kušnírova, anche lei 27enne, nella sua casa di Velka Maca, poco lontano dalla capitale Bratislava. Lui è morto per un colpo d’arma da fuoco al petto, lei alla testa.
L’omicidio secondo molti sarebbe collegato al lavoro per Aktuality, dove si era occupato di casi di corruzione e truffe sui fondi strutturali dell’Unione Europea, quelli destinati a favorire la crescita economica dei paesi membri con economie più deboli, indagando sui legami tra membri del governo e criminalità organizzata. Nel suo ultimo articolo, pubblicato postumo, Kuciak sosteneva che ci fossero dei rapporti tra la ’ndrangheta calabrese e alcuni uomini di fiducia di Fico, che poi si sono dimessi. Da allora ci sono state veglie e manifestazioni e venerdì decine di migliaia di persone hanno chiesto le dimissioni del governo: è stata la protesta più partecipata da quando la Slovacchia ha ottenuto l’indipendenza dall’Unione sovietica, nel 1989.
A quel punto il partito Most-Hid al governo insieme a Direzione-Socialdemocrazia, il partito di centro-sinistra di Fico, e ai nazionalisti dello SNS, ha chiesto le elezioni anticipate, minacciando di ritirare il suo appoggio al governo. Lunedì il ministro degli Interni Robert Kalinak ha detto che si sarebbe dimesso come risposta alle critiche per l’inadempienza della polizia nel trovare il colpevole dell’omicidio di Kuciak.