La grande evacuazione di Fano

Circa 23.000 persone hanno dovuto lasciare la loro casa dopo il ritrovamento di una bomba della Seconda guerra mondiale che era stata innescata accidentalmente

Le forze dell'ordine presidiano la zona dove è stata ritrovata una bomba della Seconda Guerra Mondiale, Fano, 13 marzo 2018
(ANSA/PASQUALE BOVE)
Le forze dell'ordine presidiano la zona dove è stata ritrovata una bomba della Seconda Guerra Mondiale, Fano, 13 marzo 2018 (ANSA/PASQUALE BOVE)

Aggiornamento di mercoledì mattina: Nelle prime ore di mercoledì la bomba che era stata trovata a Fano è stata rimossa dagli artificieri dell’Esercito ed è stata fatta affondare in mare, dove probabilmente verrà fatta esplodere. Il sindaco di Fano Massimo Seri ha comunicato questa mattina che gli abitanti a cui ieri sera era stato chiesto di lasciare le loro case per motivi di sicurezza potevano rientrare. Oggi comunque le scuole della città rimarranno chiuse per evitare ulteriori disagi.

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A Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, è in corso una grande operazione di evacuazione che coinvolge circa 23 mila persone: questa mattina è stata ritrovata una bomba della Seconda guerra mondiale in un cantiere di viale Ruggeri, sul lungomare Sassonia. L’evacuazione è stata decisa in serata dalla prefettura di Pesaro per precauzione perché la bomba, scrivono diversi giornali, è stata innescata in modo accidentale e potrebbe esplodere con un ritardo che va dalle 6 alle 144 ore. La bomba è a spolette differite: il congegno che attiva l’accensione della carica esplosiva interna agisce cioè dopo un certo periodo di tempo.

(La cartina pubblicata sul profilo Facebook del sindaco di Fano Massimo Seri mostra la zona da evacuare)

ANSA scrive che la bomba – che è lunga poco più di un metro e che pesa circa 250 chili –  sarà prelevata nelle prossime ore e fatta brillare in mare aperto, con un’operazione dell’Esercito e della Marina Militare. Mille soldati sono in arrivo in città per collaborare alle operazioni. La bomba, precisa sempre ANSA, non può essere disinnescata sul posto perché ha al suo interno un congegno “antirimozione”: dovrà dunque essere legata con un lungo cavo e trascinata in mare da cui dista solo sei metri.

Nel frattempo le persone che si trovano nel raggio di circa 1.800 metri dal punto di ritrovamento della bomba saranno allontanate. Le zone da evacuare sono il lungomare di Sassonia, il centro storico e la periferia a sud del centro. Sono stati evacuati anche l’ospedale Santa Croce e la stazione: la circolazione dei treni è stata interrotta alle 21.30, mentre l’autostrada è rimasta aperta. Infine, sono stati chiusi il porto, l’aeroporto e lo spazio aereo sopra la città fino a quota 1.392 metri.

Il sindaco di Fano Massimo Seri ha invitato i residenti della zona di sicurezza a dormire altrove se ne hanno la possibilità. Parlando in diretta dalla tv locale, insieme alla prefetta di Pesaro Urbino Carla Cincarilli, ha elencato i quartieri che devono essere evacuati. Ha anche spiegato che la protezione civile sta preparando dei centri di raccolta in palestre e altre strutture e che sono a disposizione bus e pullman in diversi punti della città per portare le persone in questi centri. Ci sono auto in coda in uscita dal centro e veicoli della polizia che girano per le strade lanciando messaggi con gli altoparlanti. È stato attivato anche un numero di emergenza (0721 866696) che, ha precisato il sindaco, va chiamato «solo in caso di stretta necessità per non intasare le linee».

L’ordine di evacuazione sarà valido fino alle ore 13.00 di domani 14 marzo, salvo proroghe. Sempre domani, fino alle ore 13.00 saranno chiusi tutti gli uffici pubblici con eccezione del Commissariato, della stazione dei Carabinieri e del Comando di Polizia locale. Domani resteranno chiuse anche tutte le scuole.