Le esplosioni ad Austin, in Texas
Due pacchi esplosi ieri sembrano essere collegati a un altro esploso dieci giorni fa: hanno causato in tutto due morti, ma non si sa molto di più
Lunedì ci sono state due esplosioni a Austin, la capitale del Texas, che hanno ucciso una persona e ne hanno ferite altre due; in entrambi i casi, a esplodere è stato un pacco ritrovato davanti a casa dalle persone coinvolte nell’incidente. La polizia ritiene che le due esplosioni siano collegate a un’altra avvenuta con le stesse modalità lo scorso 2 marzo, sempre a Austin, uccidendo un’altra persona. In città ora c’è molta preoccupazione: la polizia ha chiesto ai cittadini di non toccare nessun pacco incustodito e ha offerto 15mila dollari a chi fornirà informazioni utili per la cattura del responsabile, sulla cui identità per ora non ci sono indizi.
Le esplosioni di lunedì sono avvenute di mattina, una alle 6.44 e una alle 11.50, rispettivamente in Oldfort Hill Drive e in Galindo Street, due strade residenziali distanti qualche chilometro tra loro, a est del centro di Austin. La prima ha coinvolto due persone: un ragazzo di 17 anni, che è stato trovato gravemente ferito ed è morto poco dopo; e una donna che ha riportato ferite ma non è in pericolo di vita. I due avevano trovato il pacco davanti alla porta e lo avevano portato in casa, dove è esploso. La seconda esplosione ha coinvolto una donna di 75 anni, che è ferita gravemente ma in condizioni stabili. Nell’esplosione dello scorso 2 marzo, invece, era morto un uomo di 39 anni, Anthony Stephan House. Inizialmente la polizia aveva ritenuto la morte “sospetta”, ma l’aveva giudicata un incidente isolato.
Proprio questa settimana a Austin si sta svolgendo il South by Southwest, un famosissimo festival di musica e tecnologia tra i più partecipati degli Stati Uniti, che attrae ogni anno decine di migliaia di persone. Gli attacchi sono avvenuti in luoghi distanti da quelli del South by Southwest, e un portavoce del festival ha detto di non ritenere che le due cose siano collegate.
Non ci sono informazioni sulle piste che sta seguendo la polizia di Austin, il cui capo Brian Manley ha detto che non si esclude nessun movente, compreso quello razziale, visto che le persone coinvolte nelle prime due esplosioni erano afroamericane e la donna coinvolta nella terza era ispanica. Manley ha detto che il responsabile sa come costruire un esplosivo: in tutti e tre i casi, seppur artigianali, gli ordigni erano molto potenti, ma non si sa ancora cosa contenessero. La polizia ritiene che i pacchi non siano stati consegnati da un servizio postale o di spedizioni, ma che siano stati depositati di notte davanti alle case, perché venissero ritrovati di mattina.
La polizia ha chiesto di segnalare tutti i pacchi sospetti: lunedì sono arrivate ottanta chiamate di questo tipo, rispetto alle due del lunedì precedente, ma la polizia ha detto che si occuperà di tutte quante. Non sono stati trovati altri esplosivi. I due casi in cui le esplosioni hanno provocato dei morti sono trattati come omicidi, ha detto la polizia.
Il Washington Post ha scritto che l’uomo di 39 anni morto nell’esplosione del 2 marzo era il figliastro di un noto pastore afroamericano della chiesa di Austin, che peraltro ha detto di essere molto amico del nonno del 17enne ucciso nell’esplosione di lunedì. Non si sa ancora se questo c’entri qualcosa con la scelta delle case dove sono stati lasciati i pacchi.