Stasera si gioca un derby che vale molto
Potrebbe allontanare o avvicinare alla retrocessione in Serie B una delle due squadre di Verona, diverse e divise da tutto
Il diciottesimo derby di Verona tra Hellas e Chievo, anticipo del sabato della 28ª giornata di Serie A, si gioca stasera alle 20.45. Oltre al valore che ha per la città e i tifosi di Verona, sarà un derby estremamente importante per la salvezza di entrambe le squadre, la cui permanenza in Serie A è a rischio quando mancano solamente due mesi alla fine della stagione. È uno scontro diretto che potrebbe allontanare il Chievo dalle ultime tre posizioni o portare l’Hellas a ridosso della Spal, quartultima in classifica.
14) Cagliari – 25
15) Chievo Verona – 25
16) Sassuolo – 23
17) Spal – 23
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18) Crotone – 21
19) Hellas Verona – 19
20) Benevento – 10
Il derby di Verona è uno dei derby più recenti del campionato italiano — il primo si disputò il 10 dicembre del 1994 — e l’unico di Serie A a non essere disputato da due squadre di un capoluogo di regione. Lo giocano due club diversi sotto qualsiasi aspetto, la cui rivalità riguarda soprattutto le origini, la storia e l’identità, più che i risultati sportivi.
L’Hellas Verona, fondato nel 1903, è uno dei club più antichi d’Italia e l’unica squadra veneta (e anche l’unica squadra di una città non capoluogo di regione) ad aver vinto uno Scudetto di Serie A, nel 1985. Ha una delle tifoserie più numerose e affezionate che si possano trovare in Italia, il cui folto gruppo organizzato è dichiaratamente di stampo neofascista ed è stato protagonista di molte vicende violente e controverse. È tornato in Serie A quest’anno, e non è in una bella situazione: la squadra ha molti punti deboli e rischia di tornare subito in Serie B, ci sono dei dubbi su chi sia il vero proprietario della società e la tifoseria contesta entrambi.
Il Chievo è invece la squadra di una frazione di Verona — Chievo, appunto — che si trova sulla riva dell’Adige, a circa cinque chilometri dal centro città, e conta meno di 5.000 abitanti. Il piccolo borgo di Verona deve tutta la sua fama nazionale alla squadra di calcio, nata di fatto nel 1929 ma rifondata nell’immediato dopoguerra. Nel 1964 Luigi Campedelli, proprietario dell’azienda dolciaria Paluani, ne divenne proprietario e presidente: a partire dagli anni Ottanta, sotto la sua gestione e quella del figlio Luca, il Chievo è stato protagonista di una delle storie più incredibili del calcio italiano, salendo dalle categorie dilettantistiche fino alla Serie A, raggiunta nel 2001, e fino ai preliminari di Champions League, disputati nel 2007.
A differenza dell’Hellas, un club che negli ultimi vent’anni è stato gestito da diverse proprietà, spesso molto deboli, e di recente ha passato molti anni nelle serie minori, il Chievo ha creato un modello di business particolare, che si fa forza di una oculata gestione dei soldi che arrivano dai diritti televisivi e dalle vendite dei suoi giocatori. In questo modo può fare a meno della storia, del merchandising e dei tifosi, qualche migliaio in tutto, troppo pochi per poter incidere sul fatturato. La rivalità fra le due tifoserie è inoltre tenuta viva dalle rivendicazioni per l’uso dei simboli e dei colori della città, la scala e il giallo-blu, che i tifosi dell’Hellas ritengono ad uso esclusivo della squadra più antica e seguita, la loro, e che invece vengono utilizzati anche dal Chievo da alcuni anni.
Negli ultimi dieci anni il Chievo è sempre riuscito a rimanere in Serie A, e perfino in zone di metà classifica: quest’anno però è stato penalizzato da una serie di infortuni e periodi di scarsa forma dei giocatori più forti, e per la prima volta da parecchi anni lotterà per rimanere in Serie A fino alle ultime giornate.
Nei diciassette derby giocati fin qui (di cui nove in Serie A) il Chievo è la squadra che ha vinto di più: sette volte, contro le sei dell’Hellas. L’ultimo derby si è giocato a ottobre nel girone di andata e lo ha vinto il Chievo per 3-2 con i gol di Roberto Inglese e Sergio Pellissier. Il Chievo è favorito anche per stasera, anche perché l’Hellas sarà senza il suo capitano, il brasiliano Romulo, e i titolari Alessio Cerci, Mattia Valoti e Moise Kean. L’ultima importante vittoria contro il Torino, tuttavia, ha dimostrato come l’Hellas sia ancora in piena corsa per la permanenza in Serie A.