Si dimette l’unica donna a capo di uno stato africano
Ameenah Gurib-Fakim, presidentessa delle Mauritius, è stata accusata di aver usato una carta di credito di una ong per acquisti personali
Ameenah Gurib-Fakim, presidente delle Mauritius dal 2015 e unica donna a capo di uno stato africano, si dimetterà nei prossimi giorni. È accusata di aver utilizzato una carta di credito che le era stata data da un’organizzazione non governativa per fare acquisti personali in diversi paesi dell’Europa e dell’Asia, per un valore totale di alcune decine di migliaia di euro. Secondo i giornali mauriziani Gurib-Fakim non si dimetterà immediatamente perché nei prossimi giorni ci saranno i festeggiamenti per i 50 anni di indipendenza del paese.
Le accuse nei confronti di Gurib-Fakim sono iniziate con la pubblicazione da parte del giornale mauriziano L’Express di alcuni documenti bancari che mostravano gli acquisti da lei fatti con una carta di credito del Planet Earth Institute (PEI), un’organizzazione non governativa con sede nel Regno Unito, che lavora «per l’indipendenza scientifica dell’Africa». Con la carta del PEI, Gurib-Fakim avrebbe acquistato gioielli, vestiti e altri beni personali per almeno 20mila euro a Dubai, in Svezia, nel Regno Unito, in India e in Italia. L’Express ha fatto anche notare che tra i dirigenti del PEI c’è l’uomo d’affari angolano Alvaro Sorbino, che avrebbe ottenuto favoritismi per alcune operazioni economiche da lui svolte alle Mauritius. A inizio mese, Gurib-Fakim ha ammesso di avere usato la carta di credito in questione ma di avere restituito tutti i soldi.
Gurib-Fakim ha 56 anni ed una scienziata e biologa conosciuta in tutto il mondo, in particolare per i suoi studi e le sue attività sullo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità. Non si è ancora dimessa ma Pravind Jugnauth, primo ministro e leader politico del paese, ha detto ai giornalisti: «La presidentessa mi ha detto che si dimetterà e ci siamo anche messi d’accordo sul giorno delle sue dimissioni». Jugnauth – figlio di Anerood Jugnauth, primo ministro per diversi mandati tra gli anni Ottanta e gli anni Duemila – ha detto che Gurib-Fakim si dimetterà la prossima settimana. Lei però ha scritto su Twitter: «Si dice che mi sto dimettendo.. Sono ancora qui..». In un altro tweet, ha scritto di non essersi «ancora» dimessa.
It is being reported that I am resigning.. I am still in post..
— Ameenah Gurib-Fakim (@aguribfakim) March 9, 2018
Le Mauritius sono un piccolo stato insulare di duemila chilometri quadrati (la metà del Molise) che si trova nell’oceano Indiano, a est del Madagascar. Lo stato è abitato da circa un milione di persone, ha una grande varietà etnica e tolleranza religiosa, notevoli introiti dal turismo ed è visto come un modello di stabilità politica ed economica. Ma è anche uno dei paesi finiti in mezzo allo scandalo dei Panama Papers.
Nelle Mauritius il presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento, ha un mandato di 5 anni con compiti largamente cerimoniali, e può essere deposto. In Parlamento c’è al momento un maggioranza guidata dal partito di Jugnauth, il Movimento Socialista Militante. Gurib-Fakim, eletta senza che avesse alcuna precedente esperienza politica, è considerata una presidentessa indipendente, non associata a nessun partito.