Eugenio Scalfari dice che stava scherzando sul M5S «grande partito di sinistra»
«È evidente che si trattava di uno scherzo provocatorio», ha scritto il fondatore di Repubblica rispetto alla sua discussa frase di martedì
Eugenio Scalfari, 93 anni, fondatore ed ex direttore di Repubblica, in un articolo pubblicato oggi ha spiegato che alcune sue recenti affermazioni sul Movimento 5 Stelle non erano da prendere alla lettera. Pochi giorni fa, durante la trasmissione di La7 Dimartedì, Scalfari aveva auspicato un’alleanza di governo tra PD e Movimento 5 Stelle. «Facendo un’alleanza con il Pd», aveva detto, «non è che ci sono due partiti, diventa un unico partito: Di Maio è il grande partito della sinistra moderna». Nell’articolo Scalfari ha chiarito che le sue parole non andavano prese sul serio.
«È evidente che si trattava di uno scherzo provocatorio»
Il discorso di Scalfari su La7 era stato notato e molto ripreso nei giorni successivi. Con le sue parole, l’ex direttore di Repubblica era sembrato spingere con energia affinché il PD fornisse al Movimento 5 Stelle i voti che gli mancano per avere una maggioranza. In alcuni momenti lo aveva auspicato chiaramente. Nell’articolo, Scalfari non ritorna più sul tema e non dice con chiarezza se il PD dovrebbe allearsi oppure no: si limita a dire, appunto, che il suo era uno scherzo provocatorio.
L’ipotesi di un’alleanza PD-M5S sembra, almeno per il momento, tramontata. Tutti i principali leader del partito hanno detto che un simile accordo non si può fare e il ministro della Giustizia Andrea Orlando, leader della minoranza, ha addirittura detto che il 90 per cento del partito è contrario, intendo dire che gli unici favorevoli sono gli alleati del presidente della Puglia Michele Emiliano, che all’ultimo congresso raccolse appunto circa il 10 per cento dei voti.
Anche Scalfari, quindi, dopo un’apertura iniziale all’ipotesi di governo M5S-PD è sembrato tornare sui suoi passi. Sul futuro governo, l’ex direttore di Repubblica pensa che la cosa migliore sia confermare quello attuale: ma passando attraverso nuove elezioni nel 2019, senza che si capisca cosa fare nel frattempo.
Chi vota Pd non può che auspicare che alle elezioni nel 2019 vinca nuovamente Gentiloni. Nel ’24 in teoria dovrei essere centenario e sarei molto contento di avere ancora un governo presieduto dall’attuale premier.