Elezioni politiche: cos’è successo martedì
Si sta definendo il numero preciso dei seggi, ma né il centrodestra né il M5S hanno la maggioranza; intanto Carlo Calenda si iscriverà al PD
Il secondo giorno dopo le elezioni politiche di domenica 4 marzo è stato occupato principalmente dalle discussioni sulle possibili maggioranze che si potranno formare nel nuovo Parlamento: diversi leader del PD, tra cui Dario Franceschini, Matteo Orfini e soprattutto di nuovo Matteo Renzi, hanno escluso un sostegno del loro partito a un governo del Movimento 5 Stelle, e tantomeno del centrodestra. Con lo scrutinio praticamente finito, però, le possibilità non sono molte.
Alla Camera il centrodestra otterrà probabilmente 260 seggi, il M5S 221, il centrosinistra 112 e Liberi e Uguali 14; al Senato, il centrodestra avrà probabilmente 135 seggi, il M5S 112, il centrosinistra 57 e LeU 4. Né il centrodestra né il M5S hanno quindi la maggioranza per governare, e un qualche tipo di accordo sarà necessario. Oggi non ci sono state dichiarazioni o novità particolarmente rilevanti per quanto riguarda il possibile dialogo tra M5S e Lega, che ovviamente potrebbero governare se si alleassero tra loro.
Matteo Salvini, leader della Lega e principale vincitore di queste elezioni, ha detto che il centrodestra andrà unito a parlare con il presidente della Repubblica. Non ci sono state però dichiarazioni da parte di Silvio Berlusconi o di Forza Italia sul fatto se Salvini sarà effettivamente il candidato a presidente del Consiglio del centrodestra, anche se il suo partito è stato quello più votato della coalizione e controllerà più seggi in Parlamento (e d’altra parte così era stato promesso in campagna elettorale).
L’altra notizia politica della giornata è che Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo Economico e considerato da molti un possibile futuro leader del centrosinistra, ha annunciato che si iscriverà al PD, accolto con molto entusiasmo dai suoi futuri compagni di partito. Intanto la governatrice del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani si è dimessa dalla segreteria del PD. Si è parlato molto anche di una presunta dichiarazione di Renzi, che ieri ha annunciato le sue prossime dimissioni da segretario del PD, che avrebbe detto di non voler partecipare alle consultazioni con il presidente della Repubblica e anzi di voler andare a sciare. Lo ha riferito Massimo Giannini di Repubblica, spiegando di aver ricevuto dei messaggi da Renzi, ma Renzi ha smentito la storia di volere andare a sciare.