• Domenica 4 marzo 2018

Come si vota alle elezioni politiche di oggi

Le cose da sapere sul voto di oggi per rinnovare Senato e Camera: i seggi chiuderanno alle 23

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(Franco Origlia/Getty Images)

Le elezioni politiche italiane sono oggi: i seggi hanno aperto alle 7 e chiuderanno alle 23. In queste elezioni si vota per rinnovare il Senato e la Camera e vota con il Rosatellum bis, un sistema elettorale che ha introdotto un sistema misto fra uninominale e proporzionale e ha cambiato i collegi (cinque anni fa si votò invece con la legge Calderoli). La spiegazione lunga della nuova legge elettorale è qui; la versione lunga su come si vota è qui. Qui avanti, invece, abbiamo raccolto le informazioni essenziali da sapere sul voto di domani.

Cronaca della giornata elettorale

Dove e quando si vota per le elezioni politiche italiane
Nelle sezioni elettorali del proprio Comune di residenza. Le sezioni sono indicate sulla tessera elettorale e ogni Comune può fornire maggior informazioni sulle proprie sezioni. Si vota solo oggi: dalle 7 alle 23.

Chi può votare
Per la Camera può votare chiunque abbia compiuto 18 anni entro il 4 marzo; per il Senato può votare chiunque abbia 25 anni, sempre entro il 4 marzo. Gli elettori per la Camera sono più di 46 milioni, quelli per il Senato poco meno di 43 milioni. Gli italiani all’estero hanno già votato: avevano tempo fino al primo marzo.

Cosa serve per votare
Soprattutto un documento d’identità: la carta d’identità o un documento con fotografia, anche se scaduto, o una tessera di riconoscimento di un ordine professionale, purché con fotografia. Serve poi la tessera elettorale: chi l’ha persa potrà chiederla, anche oggi, agli uffici comunali competenti. Il sito del ministero dell’Interno dice che saranno aperti dalle 9 alle 19.

Com’è fatta la scheda
Il nuovo sistema misto, proporzionale e maggioritario, prevede che il Parlamento venga eletto in due modi diversi ma collegati: un modo viene chiamato “uninominale” e un modo viene chiamato “proporzionale”.“Uninominale” vuol dire che in ogni collegio le coalizioni o i partiti candidano una sola persona, e chi prende più voti tra le persone candidate (basta un solo voto in più) ottiene un seggio; “proporzionale” vuol dire che i seggi vengono invece divisi in modo proporzionale. Circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in confronti diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti col sistema proporzionale.

Ogni scheda sarà divisa in un certo numero di aree separate tra loro, corrispondenti a ciascun partito o coalizione. All’interno di ogni area ci sarà in testa uno spazio rettangolare con un unico nome: è il candidato scelto da ogni coalizione – o partito – nel collegio uninominale. Siccome all’uninominale ogni coalizione deve presentare un solo candidato, può capitare che nel vostro collegio non ci sia il candidato del vostro partito preferito, ma quello scelto dalla coalizione a cui appartiene.

Sotto lo spazio rettangolare ci saranno una serie di caselle con un simbolo di partito e un certo numero di nomi, dai due ai quattro. Sono le singole liste dei candidati dei partiti che formano la coalizione, che a sua volta sostengono un candidato a loro collegato. I nomi accanto al simbolo sono invece i nomi dei candidati di quel partito nella parte proporzionale. La scheda per la Camera dei deputati è rosa, la scheda per il Senato è gialla, ma sono fatte allo stesso modo: questa, per esempio, è una sezione della scheda del collegio Lombardia 1-14 per la Camera.

Come si vota
Si possono fare al massimo due segni sulla scheda: si può barrare il nome del candidato al collegio uninominale che preferiamo e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano. Quindi i due segni devono essere fatti nella stessa area: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e un partito di una coalizione diversa da quella di quel candidato (quello che si chiama “voto disgiunto”). Una volta scelto un candidato uninominale, è possibile scegliere solo e soltanto una delle liste che lo appoggiano. Se si sceglie una lista in un’altra coalizione, la scheda viene annullata.

Altra cosa importante: non sono previste le preferenze. Si può votare una lista, ma non si può scegliere a quale candidato di quella lista dare il proprio voto: la lista dei nomi è solo un’informazione in più. Se alla scheda si aggiungono altri segni sui nomi dei candidati, si rischia di vedere il proprio voto annullato. La procedura più nel dettaglio e la spiegazione di cosa succede dopo aver votato è qui.

Il tagliando antifrode
È il nuovo meccanismo per combattere il voto di scambio. Serve per garantire la regolarità del voto e la conseguenza diretta sull’elettore è che non sarà lui o lei a mettere la scheda nell’urna, ma il presidente del seggio, dopo averla ricevuta dall’elettore.

Domenica non metteremo più la scheda nell’urna

Come conoscere il proprio collegio
A seconda del proprio comune di residenza si fa parte di un determinato collegio, con candidati diversi da quelli degli altri collegi. È utile per sapere chi si vota:

Elezioni politiche italiane del 2018: come sapere qual è il vostro collegio

Lazio e Lombardia
In queste due regioni si vota anche per rinnovare il consiglio regionale. Vi rimandiamo alle guide che abbiamo scritto sulle elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio.

Ne abbiamo parlato anche nel Postcast
Nel podcast del Post abbiamo risposto, in poco più di 20 minuti, a tutte le domande necessarie su come si vota, su come i voti diventeranno seggi in Parlamento e su cosa potrebbe succedere dopo, a livello politico.

L’Italia dopo il 4 marzo

Altre domande?
In queste settimane abbiamo provato a rispondere a molte, qui sul Post. Sul sito del ministero dell’Interno ci sono poi 39 risposte a domande frequenti, che entrano più nel dettaglio su vari argomenti. Per esempio: come fa a votare chi è ricoverato in ospedale?