Come sono state fatte le teste mozzate di Gucci
Che si sono viste alla Settimana della moda di Milano, realizzate da una fabbrica romana che si occupa di effetti speciali per Cinecittà
La sfilata di Gucci è quella di cui si è più parlato durante la Settimana della moda di Milano, dal 20 al 26 febbraio, quando i principali marchi italiani hanno presentato le collezioni per l’autunno/inverno 2018/2019. Non ha colpito solo appassionati ed esperti, ma anche le persone comuni: modelle e modelli hanno sfilato in uno spazio appositamente allestito da sala operatoria, alcuni tenendo in braccio cuccioli di drago, di camaleonte e di serpente o una replica della propria testa mozzata, mentre una modella con dipinto in fronte un terzo occhio. Sono stati tutti realizzati da Makinarium, una fabbrica romana che si occupa di effetti speciali per Cinecittà, e che ha lavorato con registi come Ridley Scott, Danny Boyle e Matteo Garrone per Il racconto dei racconti.
Leonardo Cruciano, cofondatore di Makinarium insieme a Nicola Sganga e Angelo Poggi, ha raccontato a Vogue che ci sono voluti sei mesi di tempo per completare il lavoro, che ha richiesto l’uso di calchi, gessi e scansioni in 3D della teste dei modelli.