Gli scontri a Torino al corteo contro CasaPound
La manifestazione, che è cominciata e si è conclusa in modo pacifico, è degenerata per circa un'ora: sei agenti feriti, una ragazza fermata
Giovedì 22 febbraio Simone Di Stefano, leader di CasaPound Italia e candidato alle elezioni del prossimo 4 marzo, aveva programmato un evento elettorale a Torino, all’NH Hotel di Piazza Carlina, in centro. Alcuni movimenti di sinistra della città, con la partecipazione anche di Non Una di Meno, avevano dunque organizzato una manifestazione di protesta a cui hanno preso parte circa 500 persone: nel corso della serata la situazione è però degenerata e per circa un’ora ci sono stati scontri con la polizia in tenuta antisommossa, che aveva predisposto un cordone di protezione davanti al luogo del comizio.
I manifestanti si sono radunati vicino a Porta Nuova intorno alle 19. Quando è stata confermata la notizia sul luogo dove si sarebbe svolto il comizio di CasaPound il corteo è partito. Quando è arrivato all’altezza di Piazza Carlina, il corteo ha incontrato il blocco della polizia che ha cercato di fermarlo con delle cariche di alleggerimento. Sono stati usati anche degli idranti per evitare il contatto con una ventina di militanti di estrema destra che nel frattempo erano usciti per la strada e che avevano provato a loro volta a scavalcare le transenne gridando «bastardi» ai manifestanti.
A quel punto il gruppo dei centri sociali che era in testa alla manifestazione ha cercato di superare il blocco ed è iniziata la fase di scontro che è stata piuttosto violenta e che è durata circa un’ora: sono stati lanciati petardi, bombe carta, bottiglie e pietre. Sei agenti sono rimasti feriti: il più grave è stato colpito da un bullone a una gamba ed è stato operato. Una ragazza di 22 anni è stata arrestata. Dopo gli scontri il corteo è proseguito in modo pacifico fino a piazza Santa Giulia.