La sfilata di Prada sulla notte di Milano

Si è tenuta nella nuova Torre della Fondazione, è stata aperta da una modella sudanese e tra il pubblico c'erano Bill Murray e Wes Anderson

Due modelle si levano le scarpe dopo la sfilata di Prada, Milano, 22 febbraio 2018
(ANSA/MATTEO BAZZI)
Due modelle si levano le scarpe dopo la sfilata di Prada, Milano, 22 febbraio 2018 (ANSA/MATTEO BAZZI)

La sfilata più intellettuale, rivoluzionaria e politica della Settimana della moda di Milano è, per ora, quella di Prada, che si è tenuta martedì sera al quinto piano della nuova Torre, appena terminata, della Fondazione Prada. Le modelle hanno presentato la collezione autunno/inverno 2018/2019 davanti un pubblico ristretto di compratori, giornalisti di moda e qualche celebrità, da Bill Murray a Wes Anderson, in una stanza scura, poco illuminata e affacciata con le sue vetrate sulla notte della città. «Spesso mi domando come si senta una donna sola, a piedi nella notte», ha spiegato la direttrice creativa Miuccia Prada. «Una sensazione di disagio che ho provato anch’io giorni fa. Da qui sono partita per dar vita alla collezione. […] Penso che da parte delle donne, affrontare la notte, sia un atto politico. Deve esserci la libertà».

Prada ha puntato molto sui materiali tecnici come il nylon (il suo famoso pocono), sui colori fluorescenti – simbolo della libertà di vestirsi sexy senza paura anche di notte – e sugli accostamenti bizzarri e sorprendenti, dalle tinte ai materiali, tra impermeabili e tulle. Lo spirito radicale combinato con l’avanzamento tecnologico si è visto in ogni aspetto della sfilata, aperta dalla modella sudanese Anok Yai: per Prada è la prima volta che una modella nera inaugura la passerella dal 1997, quando lo fece per prima Naomi Campbell. L’azienda ha anche collaborato con Giphy e con Instagram realizzando degli sticker da usare sul social network – rappresentano le famose scarpe della collezione primavera/estate 2010, o le banane dell’estate 2011 – e scelto come influencer Lilmiquela, una modella virtuale che non esiste nella realtà ma soltanto su Instagram, dove ha più di 600mila followers: è stata la prima a poter giocare con gli sticker e ha pubblicato video e storie della sfilata.

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