In Russia è stato bloccato l’accesso al blog di Alexei Navalny

Una settimana dopo che il più noto oppositore di Putin aveva pubblicato un'inchiesta contro il vice primo ministro russo

Alexei Navalny (MLADEN ANTONOV/AFP/Getty Images)
Alexei Navalny (MLADEN ANTONOV/AFP/Getty Images)

Da ieri in Russia è bloccato l’accesso al blog di Alexei Navalny, il principale leader di opposizione del paese. La decisione è stata presa una settimana dopo che sul blog di Navalny era stata pubblicata un’inchiesta video che accusava di corruzione il milionario russo Oleg Deripaska e il vice primo ministro Sergei Prikhodko. Deripaska aveva negato le accuse contenute nel video e aveva ottenuto da un giudice l’ordine di rimuovere l’inchiesta dal blog. Navalny però si era rifiutato e aveva fatto appello: nel frattempo l’accesso al blog è stato bloccato. In una nota diffusa da una delle sue società, Deripaska ha detto che la richiesta di rimuovere l’inchiesta dal blog non c’entra con lo scontro politico in Russia, diventato ancora più intenso nelle ultime settimane in vista delle elezioni che si terranno il 18 marzo; riguarda piuttosto la necessità di tutelare la sua privacy.

Navalny è l’oppositore più noto del presidente russo Vladimir Putin, ma lo scorso 25 dicembre la Commissione centrale russa aveva deciso di escluderlo dalla lista dei candidati ammessi alle prossime elezioni. La Commissione aveva detto che Navalny non avrebbe potuto comunque essere eletto a causa di una condanna per appropriazione indebita, che però lui e la Corte europea dei diritti dell’uomo hanno sempre definito “politicamente motivata”. Negli ultimi sondaggi prima della sua esclusione, Navalny era comunque dato al 2 per cento: non avrebbe avuto alcuna possibilità di vincere, ma l’impressione è che per diverse ragioni – spiegate qui – il governo guidato da Putin non avrebbe potuto accettare per nessun motivo il rischio di farlo candidare.