Il tribunale di Milano ha rinviato alla Corte Costituzionale le accuse a Marco Cappato per il suicidio assistito di Fabiano Antoniani

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Il tribunale di Milano ha deciso che le accuse a Marco Cappato per il suicidio di Fabiano Antoniani, noto anche come DJ Fabo, dovranno essere valutate dalla Corte Costituzionale, alla quale ha rinviato il caso. La richiesta era stata avanzata dalla pm Tiziana Siciliano, che aveva sollevato la legittimità costituzionale del reato di aiuto al suicidio, che prevede una pena fra i 6 e i 12 anni di carcere.

Antoniani è diventato da circa un anno il simbolo della lotta per l’approvazione di una legge sull’eutanasia e sul testamento biologico in Italia. Antoniani, che dopo un incidente in auto era diventato cieco e quasi completamente paralizzato, aveva effettuato la procedura di suicidio assistito il 27 febbraio 2017 nella clinica svizzera dell’associazione Dignitas, dato che in Italia è tuttora illegale. Cappato, storico leader dei Radicali di Milano e promotore della campagna “Eutanasia legale”, si era impegnato per soddisfare la sua richiesta e lo aveva accompagnato in auto in Svizzera.