Perché gli atleti italiani sono “azzurri”?
È per via di uno dei colori della famiglia reale Savoia, in uso da molto prima della bandiera tricolore italiana
Gli atleti italiani impegnati con le squadre nazionali sono spesso chiamati “azzurri”, le squadre stesse sono “azzurre” e anche le maglie indossate dagli atleti sono di colore azzurro: a guardar bene la bandiera dell’Italia, però, di azzurro non c’è traccia. L’uso del colore azzurro per gli atleti italiani, infatti, è legato a uno dei colori simbolo della famiglia reale Savoia e la sua origine precede anche quella dell’Italia unita.
Secondo le ricostruzioni storiche più condivise il primo uso dell’azzurro da parte dei Savoia avvenne nel 1366 per volontà di Amedeo VI di Savoia, che su una nave in partenza per le Crociate decise di affiancare al simbolo rosso e bianco dei Savoia anche un drappo azzurro in omaggio all’iconografia della Madonna. L’uso dell’azzurro da parte degli eserciti dei Savoia si consolidò nei secoli successivi – dal 1500 fu obbligatoria la sciarpa azzurra che ancora oggi viene usata dagli ufficiali dell’esercito italiano – e venne poi usato anche nelle prime bandiere tricolori e infine nella bandiera del Regno d’Italia.
L’azzurro scomparve dalla bandiera della Repubblica Italiana insieme al simbolo dei Savoia, ma intanto era già stato scelto per le maglie usate dalla nazionale di calcio italiana in una partita giocata nel 1911 contro l’Ungheria, probabilmente in omaggio alla famiglia reale. Da allora l’uso dell’azzurro è stato esteso a tutte le squadre nazionali italiane ed è rimasto anche dopo il passaggio dalla monarchia alla repubblica. Oltre che in ambito sportivo l’azzurro è rimasto anche nello stendardo del Presidente della Repubblica.